Gallipoli e Casarano, nessuna vendita del titolo sportivo. Manta pone fine alle voci

Riguardo alla possibilità che il sodalizio di Eugenio Filograna possa acquistare il titolo della società jonica per poter disputare la Serie D arriva la secca smentita del direttore sportivo dei rosso-azzurri.

È un Casarano risentito quello che nella persona del direttore sportivo Mino Manta, prende carta e penna per rispondere con un comunicato ufficiale alle voci circolate nelle ultime ore circa l’ipotesi dell’acquisto del titolo sportivo del Gallipoli da parte della società guidata da patron Eugenio Filograna.
 
I fatti che fanno da sfondo e da cornice alle voci sono ben noti: il sodalizio jonico, che milita nel campionato di Serie D, si trova in cattive acque economiche e il presidente Quintana, succeduto nella scorsa stagione a Marcello Barone, sta provando a fare salti mortali per reperire finanziamenti utili all’iscrizione della squadra al torneo e all’allestimento di un organico in linea con le aspettative di una tifoseria dalla bocca buona.
 
Dall’altro c’è il Casarano Calcio con una più florida situazione societaria, ma che milita in una categoria inferiore, quell’Eccellenza Pugliese dalla quale la piazza chiede a Filograna e Manta l’immediato salto nella serie superiore. Quella Serie D dove, appunto, è iscritto il Gallipoli.
 
C’è chi ha pensato, così, di fare 2+2 e di collegare le vicende, con il “semplice” acquisto del titolo sportivo.
 
Ovvio che tale notizia dovesse mandare in tilt le piazze. A porre fine definitivamente alla questione il Ds Mino Manta con una nota dai toni netti e perentori, talvolta anche duri: “Figuriamoci se il Casarano potrà mai comprare il titolo sportivo del Gallipoli Calcio; sarebbe un’offesa sia nei confronti dei tifosi rosso-azzurri che di quelli giallorossi che il presidente Filograna, il sottoscritto e l’intera società del Casarano Calcio non consentiranno mai che si perpetri.  Spiace che voci destituite di fondamento possano essere messe in circolazione senza alcuna veridicità e senza alcun controllo delle fonti”.
 
Il Ds rosso-azzurro, che vanta una recente esperienza anche nella piazza gallipolina dove ha conquistato la promozione dall’Eccellenza alla D lanciando in panchina l’allenatore Antonio Calabro, si sofferma anche su una disamina delle motivazioni per cui tale passaggio non potrebbe esserci: “In Salento è rimasta ancora quella bella e sana competitività tra campanili che è uno dei valori alla base dello sport in genere e del calcio in particolare della provincia. Chi potrebbe permettersi di calpestare sentimenti così genuini e così radicati nella cultura sportiva popolare? Certamente non questa società! Conosco molto da vicino la passione e il calore di tante tifoserie del territorio leccese: non saremo certamente noi a rovinare questi valori e questo esempio di attaccamento alla maglia e alla città”.



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