Lui è sia ciclista che maratoneta, ma dal 2 giugno sta compiendo un’impresa ai limiti dell’impossibile, un’impresa in nome di alcuni valori importanti che nulla hanno a che vedere con un mero obiettivo economico.
Ha fatto tappa oggi, mercoledì 18 giugno a Lecce, il tour nazionale "Vivere da Campione" 2014, format della III Millennio, iniziativa no profit che si propone di veicolare il pensiero di Papa Wojtyla, un "papa sportivo", che ha sempre indicato l'attività agonistica come un mezzo di crescita interiore e un invito all'altruismo. L’appuntamento era fissato per le ore 9.50, in piazza S. Oronzo, dove è previsto l’arrivo dell'ultraciclista Alessandro Colò, vincitore, nella sua categoria, della più nota e più lunga gara endurance al mondo, la RAAM. L’atleta sta percorrendo, in segno di speranza, tutta l'Italia in soli venti giorni.
Ad accogliere Colò a Lecce è stato il vicesindaco e assessore ai Servizi Sociali, Carmen Tessitore e la stampa locale. Colò è partito il 2 giugno da Milano. Dopo aver attraversato circa 190 Comuni, “risalirà” verso Roma, Città del Vaticano, per ricevere la benedizione del Santo Padre, Papa Francesco, il 22 giugno. Alessandro Colò, classe 1961, romano, è un'autentica star del ciclismo estremo internazionale. Da anni tiene alta la bandiera dell'Italia all'estero. Nel 2011 "afferra" il record di categoria ed è l'unico che, avendo raggiunto i cinquant’anni, completa, in meno di dieci giorni, la RAAM (Race Across America), la più nota e più lunga gara endurance al mondo, che non prevede né tappe, né distanze prestabilite da coprire ogni giorno; non ci sono periodi di riposo per mangiare o dormire e il tempo e calcolato dalla partenza al traguardo. Alessandro utilizza l'autoipnosi per effettuare dei micro-sonni di qualche secondo mentre pedala.
Nel 2012, è 1° nella categoria 50-59 e record 3° posto assoluto alla RAO (Race Across Oregon), un vero inferno che misura circa 900 km che si snodano attraverso le Montagne Rocciose con un'altimetria pari a 30.000 metri. In questa competizione, si calcola che il dispendio calorico superi le 40.000 calorie, a causa di escursioni termiche da brivido. Nel 2013, ottiene, unico europeo, il 1° posto assoluto alla Fireweed Alaska, considerata da molti la sfida più estrema al mondo. Nel 2008, l'ultraciclista ha battuto il suo stesso world record di permanenza su bike stazionaria – record con il quale era già entrato nel Guinnes dei primati nel 2005 – coprendo quasi 9.000 km in 280 ore no-stop.
A sostenere questo viaggio della solidarietà e della speranza sono numerose aziende che condividono e sposano lo spirito e i valori del Tour.