La Roma ne prende 4 dal Catania e la Juve festeggia la terza stella

Clamoroso al Cibali: il Catania, con un piede già in B, buca quattro volte la porta della Roma e costringe la compagine di Garcia a riporre nel cassetto le ultimissime speranze di vincere il tricolore. La Juventus festeggia senza scender in campo il 30mo scudetto. Adesso si apre il toto-futuro di Antonio Conte

I capitolini vengono umiliati dall'ultima in classifica e regalano il 30mo scudetto alla "Signora". La sfida di domani sera tra bianconeri e Atalanta servirà solo dare vita alla festa per la terza stella. Adesso si apre il dibattito sul futuro di Antonio Conte

La Roma perde 4-1 contro il Catania, mantiene immutato il distacco di sette punti dalla Juventus e i bianconeri del tecnico leccese Antonio Conte vincono lo scudetto, il terzo consecutivo, il 30mo per gli albi ufficiali, il 32mo per i tifosi della "Signora".

Dopo la delusione per l'eliminazione che è costata la finale di Europa League, senza neanche dover giocare la gara di domani sera contro l'Atalanta, la Juventus si laurea Campione d'Italia con due giornate d'anticipo.

È stato il tricolore dei record quello vinto da capitan Buffon e compagni. Mai messo in discussione, condito da numeri stratosferici e con una squadra che ha sempre incarnato lo spirito vincente del proprio tecnico, abituato a non lasciare neanche le briciole agli avversari.

Domani, quindi, contro la compagine orobica guidata da Colantuono, come già accaduto due anni fa in occasione del primo scudetto dell'era Conte, sarà una partita all'insegna della festa. Basti pensare che i bianconeri hanno lasciato il ritiro pre-gara per trascorrere la notte in famiglia.
Adesso, però, si apre il dibattito sul futuro di Conte. Si sa che l'ex centrocampista leccese ambisce a ottenere la patente di allenatore vincente anche in Europa, ma per farlo necessita di giocatori di livello superiore rispetto a quello attuale (vedasi l'ultima edizione di Champions) e per farlo bisognerà compiere investimenti molto onerosi, sia dal punto di vista del prezzo delle pedine da acquistare che da quello dell'ingaggio con cui pagare gli stipendi. Da questo orecchio, anche a causa di mancanza di risorse, la dirigenza di Corso Galileo Ferraris, non sembra sentirci molto.