Neymar luccica, il Brasile un po’ meno. Quanta rabbia Croazia

Ieri sera si sono aperti i mondiali di calcio brasiliani. I padroni di casa hanno battuto 3-1 la Croazia, ma è¨ l’arbitro il vero protagonista dell’esordio. L’allenatore croato, preso dalla rabbia post partita, ha addirittura dichiarato di voler ritirare la squadra

Tra polemiche, scontri cruenti e difficili condizioni climatiche e ambientali, è iniziato ieri sera il tanto atteso Mondiale di calcio brasiliano. Una splendida Jennifer Lopez ha aperto in grande stile la rassegna iridata con una sontuosa cerimonia d’apertura. Poi, spazio al calcio giocato e alla torçida brasiliana che ha riempito un Maracanà colmo fino ad ogni ordine di posto.

Il Brasile debutta con un successo molto più sofferto di quanto non dica il 3-1 sulla Croazia. Sotto dopo 11' per effetto della clamorosa autorete di Marcelo (la prima della Seleçao in una fase finale del Mondiale) su cross di Perisic, i ragazzi di Scolari ci mettono un po' prima di carburare, ma trovano il pareggio al 29' con un sinistro angolato di Neymar sul quale Pletikosa parte in netto ritardo. Nel secondo tempo succede poco fino al 69', quando l'arbitro giapponese Nishimura concede un rigore inesistente ai verde-oro per un contatto tra Lovren e Fred in area: dal dischetto, Neymar beffa ancora Pletikosa e firma la sua prima doppietta mondiale. La Croazia si rifà sotto pericolosamente nel finale con un paio di conclusioni dalla distanza che mettono a dura prova i riflessi di Julio Cesar, prima che Oscar chiuda con una "puntata" il match, sfruttando ancora la pessima serata del numero 1 croato.

Il primo verdetto di questo torneo è arrivato e non ci sono state sorprese, almeno nel risultato. Il modo in cui è arrivato il successo, però, ha lasciato strascichi polemici. Un arbitraggio a dir poco scandaloso e “casalingo” ha regalato un rigore che fosse stato fischiato in Italia sarebbe scoppiata una rivoluzione. I verdeoro non hanno destato una grandissima impressione, forse ha impressionato di più la Croazia, che inoltre mancava della sua punta di diamante, Mandzukic. Anche l’arbitraggio di ieri, però, ci fa capire ancora di più perché il Brasile è la candidata numero uno alla vittoria finale. Il Paese del calcio si stringe intorno ai suoi eroi e Neymar è il simbolo e la stella (luccicante già all’esordio) di questa squadra.