Il got ha condannato gli avvocati Alfredo Piccolo, 61enne di Gallipoli ad 1 anno e 6 mesi (pena sospesa) e Alessandro Vissicchio, 49enne leccese a 2 anni e 4 mesi. Assolto, invece, con formula piena, il terzo imputato.
I difensori del 38enne leccese, Luigi e Roberto Rella, hanno già presentato la richiesta di revoca della misura e nelle prossime ore sarà fissato il giorno dell'udienza. Francesco D'Agata sostiene che la falsificazione della sentenza sia stata messa in atto dalla senegalese.
Il gip Cinzia Vergine ha rigettato l'istanza di scarcerazione per il 39enne leccese, attraverso apposita ordinanza. I legali di Francesco D'Agata chiedevano, invece, la scarcerazione ritenendo insussistenti le esigenze cautelari.
I sostituti procuratori Roberta Licci e Massimiliano Carducci hanno chiesto una proroga delle indagini di sei mesi al Gip. Adesso, il dr. Giovanni Gallo dovrà esprimersi sull'istanza. Al centro della vicenda, l'Associazione Antiracket Salento.
Contestualmente, il giudice ha emesso un decreto di sequestro preventivo su diverse somme di denaro. Dall'esame della documentazione bancaria emergerebbero spese per il matrimonio della figlia di un amico in India e affitto di una cabina, in un lido di San Cataldo.
Truffa aggravata, falso in atto pubblico, patrocinio infedele e auto-riciclaggio: sono queste le accuse contestate a due noti avvocati salentini: Francesco D'Agata per cui si sono aperte le porte del carcere
Vendono oro in cambio di danaro, ma solo dopo si accorgono che si tratta soltanto di monili con l'anima in acciaio. Tante le denunce dei titolari di compro-oro, truffati da un gruppo di tre persone probabilmente napoletane.
Dinanzi al Got si è tenuta la requisitoria del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone. Sul banco degli imputati, Carlo Cavalera 48 anni di Gallipoli accusato di furto aggravato dal mezzo fraudolento e truffa in concorso con Anna Cacciatore, 39enne di Gallipoli.
Sono state le stesse presunte vittime a denunciare il raggiro. I clienti dell'Agenzia Delegazione Aci di Campi Salentina, il cui titolare era Pasquale Pompilio Guerrieri, primo cittadino negli anni '80, ricevevano indietro il pagamento delle tasse versate all'ACI.
Ritagliava minuziosamente i numeretti da alcuni 'gratta e vinci' non vincenti e li incollava sottilmente su delle schede che presentava alla cassa come vincenti. Nel giro di pochi giorni ha per ben due volte raggirato un tabaccaio di Gallipoli, sottraendogli 400 euro.