La massa di San Giuseppe, tradizione e preghiere in un piatto

La Massa di San Giuseppe è un piatto dalle origini antiche preparatato tradizionalmente il 19 marzo, il giorno di San Giuseppe

Per molti è una semplice ciceri e tria, ma in molti comuni del Salento, dove la tradizione delle Tavole di San Giuseppe è ancora viva, il piatto con la pasta fatta in casa, i ceci e i cavoli (o broccoletti) si chiama massa. Un vero e proprio rito, più che un’antica ricetta, tramandata di generazione in generazione.

Come accade spesso quando si parla di qualcosa che appartiene al passato, le varianti sono tante, come recita il noto detto “paese che vai, usanza che trovi”. C’è chi usa la cannella, chi il pan grattato e fritto, chi i “frizzuli“, i ritagli di pasta fritti, ma la preparazione fatta di amore e preghiere è simile. Già, preghiere, perché questa pietanza che ha attraversato i secoli, conservando i segreti per realizzare un piatto saporito, si prepara soprattutto il giorno della festa del papà, il 19 marzo, in onore di San Giuseppe a cui sono dedicate le tavolate con i piatti della cucina povera offerti al Santo per devozione, come voto o per chiedere una grazia.

Si tratta di una preparazione lunga. I ceci vanno messi a bagno almeno un giorno prima e cotti nella classica pignata. Anche la pasta deve essere preparata in anticipo in modo da avere il tempo di ‘indurirsi’, ma ne vale assolutamente la pena. Una leccornia di origini antichissime, tanto che il famoso poeta latino Orazio ne decantava il buon sapore. Un piatto semplice e umile, che è in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.



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