
Parla Fernando Nazaro, imprenditore gallipolino e vicepresidente della sezione Turismo di Confindustria Lecce. Analisi economica tra passato e presente di un comparto a cui sono affidate le speranze di sviluppo di un intero territorio.
Fernando Nazaro, perché oggi nel Salento è così importante parlare di turismo?
Il turismo è il settore più strategico e trasversale della nostra economia, nulla è in grado di favorire un’interazione tra territorio, commercio, trasporti, agricoltura, artigianato, pesca e altri segmenti. Ecco perché incoraggiare le dinamiche di promozione turistica è un fatto irrinunciabile e fondamentale per crescere come sistema integralmente inteso.
Esiste ancora il turismo stagionale?
Una volta c’era solo l’estate, principalmente il mese di agosto, quello delle ferie, il mese dedicato al mare. C’erano le spiagge libere, con gli ombrelloni che le persone si portavano da casa e c’era il cesto con i panini e la frutta.
Gli stabilimenti balneari erano pochi, i lidi attrezzati pochissimi. Insomma eravamo dinanzi ad una dimensione privata, quasi familistica del momento turistico, o meglio dell’idea della vacanza, una vacanza semplice, a misura d’uomo, a chilometro zero. Una realtà primordiale che tutto poteva essere tranne che turismo. Lo stesso discorso valeva per la ristorazione e le strutture di accoglienza.
Poi è avvenuto il cambio di rotta, grazie alla progettazione di pacchetti integrati e grazie ad una programmazione che sapeva tenere conto delle caratteristiche dei contesti economici locali e di quelli paesaggistici e geografici.
Nei primi anni 2000 nascevano i marchi d’area, e i marchi di qualità, al fine di creare una forte connessione identitaria tra l’impresa turistica e la comunità di riferimento, in relazione ai possibili e potenziali processi di sviluppo.
Si faceva strada così l’idea del modello di sviluppo turistico, derivante spesso da tavoli di concertazione e intese interistituzionali tra diversi livelli politici e amministrativi. Esattamente ciò che ha traghettato il turismo pugliese e salentino da una dimensione casareccia ad una più industriale.
Nel Salento esiste una realtà unica che è Gallipoli, la sua città, come spiega la crescita del turismo jonico?
Rispetto ad altre località note per essere mete turistiche, Gallipoli ha una peculiarità tutta sua, quella di aver conservato delle vere e proprie nicchie di autenticità in molti ambiti, dalla buona cucina, ai riti tradizionali, alla cultura, al folklore. Risorse preziose da spendere in ogni attività di promozione e marketing su vasta scala. È questo che ha fatto e farà la differenza.
