I Laghi Alimini, uno spettacolo della natura a due passi da Otranto

A nord di Otranto si trova una delle più belle aree naturali del Salento: quella dei Laghi Alimini. Uno spettacolo della natura

Otranto è una delle località più amate dai turisti in vacanza nel Salento, non solo per l’indiscussa bellezza del suo centro storico, per l’incanto delle sue spiagge o per il faro di punta Palascia. Una delle tappe del viaggio alla scoperta della città dei Martiri sono i laghi Alimini, due bacini naturali – uno più grande e uno più piccolo – collegati in passato da uno stretto canale chiamato dalla gente del posto “lu strittu”.

Dal greco bizantino limne – palude – la riserva regala uno spettacolo unico. Con un po’ di fortuna si possono ammirare cicogne, fenicotteri e molti altri uccelli, ma anche senza avvistamenti il panorama regalato da uno dei siti naturali più incontaminati e preziosi dal Salento è mozzafiato.

Seppure simili nel nome e entrambi incorniciati in una natura incontaminata, i due laghi hanno origini molto diverse.

Alimini Grande

A circa 8 chilometri dal borgo più ad oriente d’Italia, il lago grande si è formato quando, a causa dalla continua erosione del mare, un’antica insenatura venne chiusa. Il nome lo ha meritato per la sua maggiore estensione rispetto all’altro specchio di acqua: si sviluppa per 2,5 km e ha una profondità di circa 4 metri. Ha una percentuale di salinità quasi uguale a quella del mare. Il tratto settentrionale, chiamato Palude Traguano, è basso e sabbioso; qui sono presenti numerose sorgenti, la principale è chiamata Zudrea.

Lago piccolo

Chiamato anche Fontanelle, la sua lunghezza è di soli due chilometri con una profondità massima di un metro e mezzo. Si caratterizza per le sue sponde basse e pianeggianti e per il cambiamento del livello di salinità delle acque a seconda della stagione. Infatti, per quasi tutto l’anno il lago è di acqua dolce, ma durante l’estate, quando l’evaporazione è maggiore, le acque del lago Alimini Piccolo tendono a diventare saline.

A pochi passi si trova la bellissima Baia dei Turchi, il luogo dove, secondo la tradizione, i conquistatori guidati da Akmet Pascià ormeggiarono le loro navi durante l’assedio del 1480.

Suggestivo è anche il relitto della “Dimitros”, nave che si incagliò vicino alla costa il 19 dicembre del 1978 per poi inclinarsi su di un fianco.

Il relitto della nave inghiottita dal mare. La magica storia della ‘Dimitrios’



In questo articolo: