Amore, dolore e vendetta a Santa Maria di Leuca. La leggenda della sirena Leucasia

Nel tratto di mare che bagna Leuca viveva una bellissima sirena che, accecata dalla gelosia, uccise per vendetta i due innamorati Melisso e Arìstula. Ecco la storia

Santa Maria di Leuca, dove secondo la tradizione si “abbracciano” l’adriatico e lo ionio (ma non è così), è una terra di confine. In pochi sanno che il suo nome nasconde una leggenda, uno dei racconti più belli che hanno reso il Salento una terra unica. Il termine greco Leukós (bianco), secondo la tradizione, racchiude la storia della Sirena Leucàsia. Una storia di amore, dolore e vendetta.

La leggenda di Leucasia

Protagonista di questa fiaba popolare è una sirena bellissima. Si narra che nessuno sia riuscito a resistere alla sua voce ammaliante. Tranne l’affascinante Melisso, un pastore del luogo. Un giorno, mentre si trovava sugli scogli per lavare le sue pecore, il giovane udì il canto armonioso della bella sirena. Ma Melisso era perdutamente innamorato della bella Arìstula e ignorò il richiamo melodioso di Leucàsia. Un affronto che la sirena non poteva sopportare.

Non accettando il rifiuto né il fatto che fosse riuscito a resistere alla sua malia, Leucasìa pianificò la sua vendetta, aspettando con cattiveria il momento giusto. Mentre i due innamorati erano in riva al mare, la sirena che bruciava di gelosia, scatenò la più tremenda delle tempeste con la sua coda. Le onde catturarono i due giovani, lasciandoli annegare nella furia del mare. Leucàsia fece in modo che finissero separati per sempre sulle due punte opposte del golfo di Leuca.

La Dea Minerva, spettatrice silenziosa dal suo tempio, mossa dalla pietà, regalò l’eternità ai due giovani innamorati, trasformandoli nei due scogli di Punta Melisso e Punta Rìstola. Da quel giorno, non potendosi più toccare, abbracciano quello specchio di mare lì dove la terra finisce.

Anche la bella Leucàsia finì pietrificata dal rimorso e diede vita alla bianca città di Santa Maria di Leuca.

…una storia raccontata da Carlo Stasi

In realtà, la leggenda di Leucasia non si perde nella notte dei tempi. La storia d’amore, di gelosia e di tormenti fu scritta dallo scrittore leccese Carlo Stasi nel non lontano 1992. Fu lui a raccontare l’eterno abbraccio degli amanti Arìstula (Punta Rìstola) e Melisso (Punta Mèliso), separati dalla invidiosa sirena Leucàsia.

Gli scogli dannati

A Leuca è legato anche un altro mito, quello degli “scogli dannati”. Nel tratto di mare intorno a Punta Rìstola vi sono sparsi una serie di isolotti considerati maledetti dai naviganti in quanto poco visibili. E nell’antichità causarono non pochi problemi ai marinai meno esperti. La mitologia greca narra che la nipote di Circe, Medea per vendicarsi del marito Giasone, uccise i figli tagliandoli a pezzi. Mentre scappava, sparse i loro corpi nelle acque di Leuca. Al tocco con l’acqua si trasformarono in “scogli”.

Alcuni pescatori, ancora oggi, sono pronti a giurare che nelle notti di grande bufera, nel tratto di mare proprio davanti a punta ristola si vedono ombre misteriose, e nell’aria si sentono lamenti e gemiti.

Tante e affascinanti le leggende legate al Salento. Conoscerle significa imparare ad amare questa terra sempre un po’ di più.

immagine di copertina Francesco Bello



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