Costrinse una minorenne a rubare in casa per debito di droga: 20enne finisce sotto processo

Eliseo Corina dovrà adesso presentarsi in data 27 ottobre per l’inizio del processo. Risponde dei reati di estorsione e cessione di sostanza stupefacente. Fu arrestato dai Carabinieri di Maglie il 2 luglio dello scorso anno

Avrebbe costretto una minorenne a rubare in casa dei suoi per saldare un debito di droga. Così, un 20enne di  Castrignano de’ Greci è finito sotto processo. Il gup Antonia Martalò ha rinviato a giudizio Eliseo Corina, che dovrà adesso presentarsi in data 27 ottobre, innanzi alla sezione monocratica per l'inizio del processo. Il 20enne di Castrignano de’ Greci risponde dei reati di estorsione e cessione di sostanza stupefacente. Egli venne arrestato dai Carabinieri della Stazione di Maglie, il 2 luglio dello scorso anno. Secondo l'accusa – rappresentata dal pubblico ministero Roberta Licci – ci sarebbe anche una terza persona che avrebbe acquistato la marijuana da Corina, dicendo di farlo per conto della ignara minore. Sarebbero così iniziate le insistenti richieste di denaro dal tenore minaccioso. La vittima inizialmente avrebbe tentato di saldare il debito, rubando alcuni oggetti da casa (tra cui un tablet e dei monili in oro) che avrebbe consegnato al giovane spacciatore. Questa ricompensa, però, non era ancora abbastanza e le richieste di denaro si sarebbero reiterate con maggiore veemenza, al punto che la ragazzina decise, ormai allo stremo, di rivolgersi ai Carabinieri.
 
All’appuntamento, organizzato con il giovane fidanzato della minore, Corina non si sarebbe fatto attendere. Il 20enne di Castrignano de’ Greci, però, non poteva sapere che nel luogo dell’incontro si erano nascosti i Carabinieri della Stazione di Maglie. In tal modo, non appena osservata la cessione di denaro, i militari hanno bloccato il 19enne per poi accompagnarlo presso gli uffici della Compagnia. Immediate sono scattate le manette per il giovane pusher, al quale sono state contestati i reati di spaccio di sostanza stupefacente, estorsione ed istigazione, proselitismo ed induzione al reato di persona minore. Corina, ascoltato nell'ambito dell'udienza di convalida dell'arresto, ha negato di conoscere la ragazzina. Al termine, il gip Simona Panzera ha accordato i domiciliari a Corina, difeso dall'avvocato Luigi Corvaglia.
 
Anche la presunta vittima minorenne è stata sentita dal giudice nel settembre scorso, ma nell'ambito dell'incidente probatorio, attraverso l'ascolto protetto.
 
Lei invece, difesa dall'avvocato Selene Mariano, avrebbe confermato in lacrime ogni accusa.



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