Lavori stradali non autorizzati sopra i frantoi ipogei? Due funzionari comunali ed un imprenditore prosciolti

Il gup ha emesso la sentenza di assoluzione nei confronti di due funzionari del Comune di Gagliano del Capo ed un imprenditore. I tre erano accusati di aver autorizzato illecitamente lavori stradali sopra dei frantoi ipogei, favorendo una ditta di costruzioni.

Erano accusati di aver autorizzato illecitamente lavori stradali sopra dei frantoi ipogei, favorendo una ditta di costruzioni, ma due funzionari del Comune di Gagliano del Capo ed un imprenditore sono stati prosciolti dall'accusa.
 
Il gup Giovanni Gallo ha emesso la sentenza di assoluzione nei confronti di un 41enne del luogo, il progettista E. Z.; il 56enne F. C., geometra originario di Trieste, ma residente a Gagliano del Capo; il 64enne di Cesa (Provincia di Caserta), N. B. titolare della ditta di costruzioni B.N.M. I tre imputati sono stati prosciolti dall'accusa di abuso di ufficio per mancanza dell'elemento soggettivo; invece, i reati di distruzione e deturpamento di bellezze naturali e la contravvenzione  "opere eseguite in assenza in assenza di autorizzazione" sono caduti in prescrizione.
 
Sono difesi dagli avvocati Silvia Russo, Francesco Nutricati, Daniela De Liguori, Barbara Fontò, Paolo Vinci. Invece, nella scorsa udienza, si erano costituite parte civile Legambiente, con l'avvocato Luigi Massimiliano Aquaro ed il proprietario di un'altra abitazione con il difensore Francesco Calabro.
  
Secondo l'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Ennio Cillo, i lavori di ripristino della viabilità stradale in via Novaglie soprastante i frantoi ipogei (finanziato con piano comunale triennale), sarebbero stati realizzati commettendo svariate irregolarità fino a metà giugno del 2011. Anzitutto, i due funzionari comunali non si sarebbero avvalsi del parere favorevole della Soprintendenza e l'area in questione risulterebbe interessata dal PUTT. Inoltre, circa un anno dopo, l'appalto sarebbe stato assegnato in maniera irregolare alla ditta B.N.M. 
 
Infine, secondo la Procura, i lavori sarebbero stati realizzati "non a regola d'arte". Il nuovo tratto non si raccorderebbe correttamente con quello precedente e ostruirebbe l'accesso a due proprietà. Soprattutto, gli interventi avrebbero creato problemi "statici" ai sottostanti frantoi ipogei, le cui calotte non sarebbero impermeabilizzate e altererebbero la continuità del paesaggio.  
 



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