Assegnazioni provvisorie nelle scuole, il Provveditore agli Studi minaccia controlli sulle autocertificazioni

La notizia era già trapelata in mattinata: molte autocertificazioni da parte dei docenti per ottenere l’assegnazione provvisoria nel Salento sarebbero mendaci. Il direttore dell’Ufficio Scolastico provinciale minaccia controlli e ricorda il senso del DPR 445 del 2000.

Nella già delicata vicenda delle assegnazioni provvisorie nelle scuole si è inserito con un duro comunicato il provveditore agli studi Vincenzo Nicolì. Lo ha fatto con una nota dai toni aspri, indirizzata a tutti  docenti interessati dall'inoltro della richiesta: il Provveditore intenderebbe approfondire la questione inerente a presunte dichiarazioni mendaci riportate nelle autocertificazioni inoltrate insieme alle domande.

"Viene segnalata, sia pur in forma generica – si legge nella nota firmata da Nicolì – la presenza di dichiarazioni attestanti convivenze, non corrispondenti al vero, al fine di ottenere il punteggio di ricongiungimento, ovvero di poter partecipare alle operazioni di assegnazioni provvisoria".

"Nel far presente che verranno effettuate verifiche sulla effettiva sussistenza delle condizioni di convivenza – ammonisce nella nota – si ritiene necessario richiamare le responsabilità previste dal DPR 445 circa le dichiarazioni mendaci rese presso la pubblica amministrazione".

Il provveditore, al netto di quanto divulgato, ipotizza un fatto gravissimo che metterebbe di fronte a gravose responsabilità gli autori di simili false dichiarazioni. L'autocertificazione, difatti, servirebbe esclusivamente ad agevolare i docenti nel fornire notizie in modo meno oneroso e più semplice, ma nel dichiarare il falso rischierebbero tuttavia di incappare in un pesante illecito penale.

Intanto, gli animi dei docenti restano tesi come corde di violino: oltre ai numerosi reclami e ricorsi, è in corso uno duro sciopero con un presidio permanente all'Usp  di Via Cicolella.

Quello che doveva essere un sistema posto in essere dal Ministero per scongiurare lo sfaldamento di tanti nuclei familiari per seguire la destinazione dove poter praticare la professione, si è tradotto in una lite tra le parti, una bagarre che vede da un lato il Provveditorato agli Studi e dall'altro i docenti che si battono per un ricongiungimento con le famiglie lontane.



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