Spesso, nella stesura di un giornale – per definizione contenitore di notizie – si tende a focalizzare l’attenzione su episodi che raccontano la cronaca quotidiana, spesso "nera". Purtroppo però questa spasmodica ricerca di determinati accadimenti non rende giustizia ad altri episodi; quelli in cui alcune persone vincono battaglie importanti, oltrepassando traguardi che nemmeno avrebbero immaginato. Storie di uomini che lottano contro tutto e tutti, superando dei limiti particolari, non certo voluti, ma ahinoi “recapitati” da fatalità infauste, impreviste.
Davanti a circostanze del genere esiste molta gente che non molla. Combatte, si rialza dopo una caduta dalle conseguenze durissime. In questa straordinaria categoria rientra a pieno titolo il signor Giorgio Guglielmi, 56enne leccese e impiegato non vedente totale presso un grande Istituto Parastatale che, inviandoci una semplice e-mail presso la casella elettronica di Leccenews24.it, ha voluto umilmente raccontarci la sua esperienza.
Provate a riprendervi dopo un incidente stradale che implichi la perdita della vista. Così, dal nulla, durante delle normalissime vacanze trascorse tra le meravigliose coste salentine di Santa Maria di Leuca. Quattro mesi in Ospedale prima di tornare a casa, di cui uno in coma. La rabbia, l’autocommiserazione, la perdita di fiducia verso gli altri e pure – se si è credenti – nei confronti dell’Altissimo. “Perché è dovuto succedere proprio a me?”. Classica e comprensibile domanda posta al termine di ogni disgrazia. Eppure, dietro fatti spiacevoli possono celarsi nuove opportunità, o meglio, occasioni di rinascita. Il signor Guglielmi ne è l’esempio lampante.
Durante il secondo anno di cecità si iscrive al Corso per Operatori Telefonici presso l’Istituto Sant’Alessio Margherita di Savoia a Roma. Dopo pochi mesi, avendo superato le selezioni per entrare all’Istituto “Cavazza” di Bologna, avviene il trasferimento nella città felsinea per frequentare un Corso di operatore col computer. Poi la proposta: diventare insegnante del medesimo corso a partire dall’anno successivo. Accetta l’incarico e, più avanti, diviene anche operatore telefonico di un noto ente previdenziale. Nel frattempo segue anche dei Corsi Interni per ottenere la qualifica di Formatore.
Siamo finalmente giunti al lieto fine di questa storia: oggi l’occupazione del signor Guglielmi consente di formare i giovani lavoratori, sia vedenti che non vedenti; una soddisfazione immensa, ma prima ancora un vero e proprio inno alla vita.
“Dopo un intero anno di tali domande – ci confessa nel suo racconto il signor Gugliemi – mi sono fermato e mi sono chiesto se davvero l’Operato di Dio Padre fosse sbagliato o meno. Ma mi sono anche convinto che se fossi stato io stesso a reagire avrei sicuramente avuto dei vantaggi!” “Noi, dobbiamo comunque andare avanti lottando sia per il nostro Bene che per quello di chi intorno a noi vive e conduce la sua vita. Una cosa di cui mi sono convinto in questi anni di diversa abilità è che la nostra vita terrena è davvero corta!”
“Vi assicuro – prosegue – che lavorare come Formatore, da non vedente totale, non è facile, ma la cosa fondamentale è che il Formatore si impegni a fondo, sebbene anche chi segua i vari corsi debba impegnarsi”.
Sapete qual è stata la conclusione al termine della sua commovente storia? “Comunque la vita è meravigliosa!”. Dirgli solo chapeau è poco. Piuttosto, al signor Guglielmi va dato il nostro più sentito ringraziamento per averci reso in qualche modo partecipi della grande forza d’animo che lo caratterizza.
