Emergenza abitativa a Lecce, ma che fine hanno fatto le case-parcheggio?

Aumentano i casi di disagio abitativo in questa torride estate 2015. Eppure le case-parcheggio di Via Indino hanno porte e finestre murate. Forse sarebbe il caso di accogliere l’invito di Don Attilio Mesagne e della Caritas di Lecce.

Che sia emergenza abitativa nel Salento è un dato di fatto. E che le condizioni atmosferiche contribuiscano a rendere ancora peggiore la situazione di chi non ha quattro mura sotto cui ripararsi e si vede costretto ad arrangiarsi nella propria automobile, magari tra lamiere arroventate dal sole e dal caldo torrido, è notizia già balzata agli onori della cronaca, della triste cronaca.
 
Il caso di Ugo Mennuni, il 70enne che vive nella sua autovettura, in prossimità del parco per i bambini che si trova tra Via Alcide De Gasperi e Via Giovanni Paolo II, è stato più volte raccontato.
 
Anche la storia della coppia che, vistasi sfrattata, ha provato a trovare rifugio nella Chiesa di San Pio, accampandosi sui gradini e mettendo in provocatoria mostra tutte le masserizie che si è dovute portare dietro nel forzato trasloco.
 
Per non parlare poi di qualche ‘rumor’ che giunge da Palazzo di Giustizia, secondo il quale nelle prossime settimane starebbero per maturare tantissime situazioni di sfratto, dovute a perdurante morosità di inquilinii che hanno perso il lavoro e non riescono a corrispondere da lungo tempo il canone di locazione ai legittimi proprietari.
 
Il grido della Caritas di Lecce si è alzato nelle giornate scorse; Don Attilio Mesagne non ci ha pensato due volte ad esprimere il suo senso di solitudine contro le emergenze, quasi che le istituzioni si siano smaterializzate, andate in ferie, in vacanze, in un periodo in cui i problemi aumentano e non diminuiscono di certo.
 
Come una beffa, allora, arrivano in redazione le fotografie di alcune abitazioni inviateci da un gruppo di cittadini che si sono recati in Via Indino, proprio alle spalle dell’Hotel Tiziano e dei Congressi di Lecce, nei pressi del Cimitero Monumentale della Città.

Nella mail a corredo delle foto, raccontano che quelle abitazioni fotografate sono vere e proprie case-parcheggio che i Servizi Sociali del Comune di Lecce dovrebbero mettere a disposizione di chi è in crisi o emergenza abitativa. Ma le porte e le finestre di quelle abitazioni sono murate, proprio per evitare occupazioni illegittime. E allora siamo al solito caso del cane che si morde la coda; beffa ulteriore questa, visto l’invito di Don Attilio Mesagne a Comune e Provincia di Lecce a mettere a disposizione anche altre location inutilizzate – e non solo quelle che già dovrebbero essere destinate all’uopo – trasformandole in mense per i poveri o alloggi temporanei.
 
Il grido d’allarme viene indirizzato direttamente al Sindaco Paolo Perrone: ‘ci dica perché queste case-parcheggio del Comune, destinate ai senza tetto di Lecce, sono murate!". Probabile che nelle prossime ora qualche risposta esaustiva da Palazzo Carafa non tarderà ad arrivare.



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