275, in Consiglio di Stato la lunga discussione. Il destino della tormentata strada si decide tra un mese

Ancora qualche settimana di attesa prima di conoscere il destino delle imprese coinvolte nella realizzazione della Ss-275. Ieri a Roma le parti hanno discusso davanti ai giudici del Consiglio di Stato: la decisione sarà resa entro un mese.

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C’era tanta attesa in Consiglio di Stato non solo per le sorti politiche del Comune di Lecce, ma anche per un’altra importante, e spinosa, questione che da anni tiene banco nelle vicende della giustizia amministrativa del Salento. La Quinta sezione dei giudici di Palazzo Spada, infatti, ieri ha discusso i ricorsi d’appello della complessa vicenda della S.S. 275. Cioè il contenzioso sui provvedimenti di annullamento dell’aggiudicazione alla Società Integra, di esclusione dell’Ati Matarrese-Palumbo e dell’annullamento dell’intera gara.

Una vicenda che è ormai giunta ai suoi titoli di coda, dopo che su tali provvedimenti si era espresso il TAR di Lecce con tre sentenze, due di rigetto ed una di accoglimento del ricorso dell’Ati Matarrese avverso il provvedimento di esclusione.

La lunga discussione nel merito

L’avvocato Pietro Quinto, difensore del gruppo Matarrese-Palumbo, ha voluto precisare che “nella discussione l’unico punto fermo in tutta la vicenda piuttosto articolata della 275 è che, se nel 2012 Anas non avesse commesso le macroscopiche illegittimità accertate dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 3344/2014, l’aggiudicataria sarebbe stata l’Ati Matarreese e l’opera sarebbe in avanzato stato di esecuzione. A dimostrazione – ha continuato l’Avv. Quinto – che non sono i Giudici Amministrativa a bloccare le opere pubbliche bensì molto spesso la inefficienza e la incapacità delle Pubbliche Amministrazioni”. Insomma, la richiesta avanzata dall’esperto amministrativista è stata quella di valutare l’intera vicenda tenendo conto di questo vizio originario che poi è stata la causa di tutte le complicazioni successive.

Nella discussione sono intervenuti i difensori di Anas che hanno richiamato le memorie difensive ed i difensori di Integra che hanno ribadito l’illegittimità dell’esercizio del potere di autotutela sull’originario provvedimento di aggiudicazione avuto riguardo al lungo tempo trascorso.

Ora la decisione finale: la sentenza sarà emessa non prima di un mese.



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