I contadini salentini che, in questi anni, hanno dovuto fare i conti con la Xylella fastidiosa, possono tornare a sperare. Uno degli “ostacoli” che aveva costretto gli agricoltori ad arrendersi alla devastazione provocata dal batterio killer che, indisturbato continuava a condannare a morte centinaia di ulivi, era il divieto di rimpianto di nuove cultivar resistenti o tolleranti, paletto che aveva sollevato non poche polemiche.
Il veto finalmente è stato abbattuto, grazie alle nuove misure per contrastare la diffusione del batterio, approvate all’unanimità durante la riunione del Comitato fitosanitario permanente di Bruxelles.
Ecco cosa prevedono
I Paesi dell’UE hanno dato il loro via libera al reimpianto di varietà d’ulivo resistenti al patogeno. Non solo, hanno permesso, nella fascia di eradicazione, di non abbattere gli alberi secolari sani nel raggio di 100 metri attorno alle piante malate a patto che venga protetta dal vettore e ispezionata periodicamente. Hanno concesso una deroga alle restrizioni per la movimentazione di tre varietà di vite (Negroamaro, Primitivo, Cabernet Sauvignon). Stabilito, infine, il rafforzamento delle ispezioni nei siti di produzione europei che coltivano sei specie, tra cui olivo, oleandro e mandorlo, identificate come ad alto rischio a causa dell’elevata sensibilità al batterio.
Un’ottima notizia per gli europarlamentari salentini
«È un risultato importante per chi, in questa vicenda a tratti surreale, si è impegnato a trovare soluzioni concrete più che a seminare polemiche» dichiarano gli europarlamentari salentini Paolo De Castro e Raffaele Fitto in seguito al voto del comitato Ue per la salute delle piante che ha abrogato ufficialmente l’articolo 5 della Decisione (UE) 2015/789 che aveva vietato l’impianto di ulivi nelle zone infette del Salento.
«La tutela degli ulivi secolari è imprescindibili per la conservazione del paesaggio pugliese – aggiungono i due europarlamentari – ringraziamo il Commissario Vytenis Andriukaitis che ha mantenuto il suo impegno affinché si eliminasse il divieto di reimpianto in Salento dichiarato rispondendo alla nostra interrogazione presentata nel luglio 2016».
«A questo punto – concludono De Castro e Fitto – grazie al via libero di Bruxelles al reimpianto ci auguriamo che si possa subito avviare uno straordinario ed efficiente programma di rilancio dell’agricoltura salentina e pugliese e ridare così speranza ai nostri olivicoltori».
Ora bisogna guardard avanti e puntare sulla ricerca scenfifica per Fabio Ingrosso
«La notizia del nulla osta al reimpianto di ulivi resistenti da parte della commissione Europea giunge per il Salento come una sorta di catarsi dalla situazione di stallo in cui sono stati vissuti gli ultimi tre anni. Anni bui per la nostra olivicoltura: non si sapeva cosa fare, non si vedevano prospettive» ha commentato Fabio Ingrosso, Presidente Copagri Lecce
«La decisione odierna apre la strada a nuovi scenari; un piccolo passo, il primo, che suggerisce la possibilità di guardare avanti con ottimismo, anche se occorre pensare a un piano strategico sostenibile, concreto ed efficace per il rilancio del settore. Tale intendimento – continua Ingrosso – potrà essere attuato solo a patto di proseguire con lo stesso impegno fino a oggi profuso da quanti hanno cercato di fornire proposte a partire da un imprescindibile dialogo tra le parti. Importantissimo, più che mai, il ruolo della ricerca scientifica; urge potenziare gli interventi in essere, progettarne di nuovi e rafforzare le sinergie tra enti e istituzioni».
Una boccata di ossigeno per l’agricoltura per Ernesto Abaterusso
«La decisione della Commissione europea rappresenta una risposta adeguata alle esigenze di un intero territorio e di un comparto che rischiano di pagare un prezzo troppo alto per l’inefficienza di una Regione oltremisura distratta», ha dichiarato Ernesto Abaterusso, Presidente Gruppo Consiliare Articolo 1 MDP della Regione Puglia.
«Quello che giunge oggi da Bruxelles – continua – è senza ombra di dubbio un segnale positivo che dà una boccata di ossigeno al Salento e inietta fiducia. Al contempo però chiama le istituzioni preposte – in primo luogo la Regione – a una sempre maggiore presa di responsabilità e a mettere in atto una strategia volta al sostegno, al rafforzamento e al rilancio di un comparto che ha sempre rappresentato e rappresenta ancora oggi per la Puglia uno degli assi portanti dell’economia regionale».
Adesso occorre recuperare il tempo perso
Non è il caso di gioire per Sergio Blasi, consigliere regionale del Pd: «Non siamo che all’inizio di un cammino ancora molto lungo e che, allo stato attuale dell’arte, resta tutto in salita. Soprattutto per la Regione Puglia, che adesso è chiamata a recuperare il tempo perso e a mettere in campo azioni concrete, non solo per fronteggiare l’emergenza ma anche per supportare l’intero comparto olivicolo-oleario» si legge nella nota stampa.
