I quattro indagati rispondevano inizialmente dell’ipotesi di reato di responsabilità colposa in ambito sanitario e sono difesi, tra gli altri, dal legale Andrea Quacquarelli.
Le indagini hanno preso il via dalla denuncia presentata dal marito della vittima, una 56enne di Vernole, presso il posto fisso di polizia dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce.
Il giudice ha riqualificato il reato più grave di estorsione in esercizio arbitrario delle proprie ragioni e condannato un solo imputato anche per lesioni.
Il sostituto procuratore Paola Guglielmi ha fissato per l'8 luglio l'inizio degli ulteriori approfondimenti investigativi che avranno luogo presso i Ris di Roma.