à arrivata a tarda notte, la decisione dei giudici della Corte di Appello di Lecce che hanno confermato la condanna a tre anni e nove mesi per Oronzo Limone, accusato di peculato, quando era Rettore dell'Università del Salento.
Per quanto accaduto l'uomo leccese è stato indagato in stato di libertà per il reato di minacce gravi e l'omessa custodia delle armi, il cui porto di pistola era inoltre scaduto da alcuni anni.
Prima hanno forato la parete dell'ufficio postale nella notte, dopodiché sono entrati dentro, attendendo l'arrivo dei dipendenti. Questi, minacciati con arma da fuoco, sono stati tenuti in ostaggio. Poi i malviventi sono fuggiti col bottino.
Sorpresi da una pattuglia della stazione di Guagnano, in transito (in contrada 'Curia') tra le campagne, i tre fermati erano intenti ad asportare i pali in ferro di una spalliera coltivata a vite di proprietà di una ditta.
L'episodio avvenuto nella mattinata di ieri. Due uomini non avrebbero esitato a puntare una pistola al volto dell'anziano. Rubati denaro e gioielli. Indaga la Polizia.
Alcune intercettazioni telefoniche sono state lette nel corso dell'udienza del processo d'appello per l'omicidio di Sarah Scazzi. Le chiamate sono state fatte da Sabrina Misseri, la notte del 7 ottobre 2010, quando fu ritrovato il corpo della 15enne nel pozzo in contrada mosca.
La zia di Sarah Scazzi, condannata all'ergastolo in primo grado insieme alla figlia Sabrina Misseri, rompe il silenzio e per la prima volta prova a difendersi davanti alla Corte d'appello di Taranto. 'Abbiamo sempre fatto del bene'.
Incidente sulla tangenziale ovest, questa mattina intorno alle 8.00, all'altezza dell'uscita per Monteroni. Auto finisce fuori strada, per fortuna il conducente ne esce illeso. Sul posto 118, vigili del fuoco e polizia municipale.
La scoperta ad opera dei militari del Nas grazie ad una serie di controlli a frantoi ed aziende di imbottigliamento. Sequestrate anche sei tonnellate di olio contenuto in silos e contestate sanzioni amministrative per diverse migliaia di euro.
Pasquale Giannone, 30enne di Borgagne è finito ai domiciliari, il patrigno 56enne Albino Volpe, invece, in carcere. Tutto è nato da una manovra azzardata che ha insospettito i carabinieri. In totale sono stati sequestrati 35grammi di cocaina.