“Lucio è capace di affrontare un processo”: le conclusioni della perizia psichiatrica

Gli specialisti hanno depositato gli esiti della perizia psichiatrica, in base alla quale, Lucio è capace di affrontare un processo

“Ha mostrato di comprendere le domande che gli sono state poste…ed ha sempre fornito risposte pertinenti“.
Lo psichiatra Alessandro Zafferano e la psicologa Maria Grazia Felline hanno depositato gli esiti della perizia psichiatrica ed emergerebbe la capacità di stare in giudizio dell’omicida reo confesso e dunque di affrontare un processo penale. Non solo, poiché aggiungono gli specialisti “egli ha mostrato di aver ben chiara la pena prevista per il reato che gli viene contestato.”

Come sottolineato in un precedente articolo, la perizia psichiatrica ha anche stabilito la capacità di intendere e di volere del ragazzo di Montesardo, 17enne quando ha tolto la vita alla fidanzata.
A tal proposito scrivono gli specialisti” egli ha compreso l’abnormità del gesto commesso, proprio per tale ragione ha avuto la premura di allontanare da se ogni sospetto

Non solo, emergerebbe anche la volontà del giovane di uccidere, poiché “durante i fatti, ha mantenuto la capacità di valutare la situazione, certamente ne ha colto la negatività morale e giuridica, ma ha agito cercando di celare il corpo della vittima e di occultarla agli occhi altrui.”
L’8 febbraio prossimo, gli specialisti,anche quelli di “parte”, esporrano gli esiti della perizia.
La Procura ha nominato la psicologa Michela Francia e Mariangela Pascale, psichiatra. L’avvocato Francesco Zacheo, che assiste il padre della studentessa 16enne, ha conferito la nomina allo psichiatra Massimo Picozzi. L’avvocato Mario Blandolino per la madre, ha nominato lo psichiatra Roberto Catanesi e lo psicologo Ignazio Grattagliano. Gli avvocati dell’indagato, Luigi Rella e Paolo Pepe si sono affidati allo psichiatra Oronzo Greco.

L’incarico venne affidato nei mesi scorsi, nelle ambito dell’incidente probatorio, così come disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari, Addolorata Colluto, accogliendo le richieste della difesa e del Pubblico Ministero.Il ragazzo era presente al conferimento dell’incarico, ma è stato ascoltato in un secondo momento, già dai primi di novembre dal carcere minorile di Quartucciu, dove è stato trasferito. A tal proposito , scrivono i consulenti,che una collocazione in comunità ” non appare né utile né opportuna laddove non potenzialmente pericolosa”.

Analizzando la personalità del ragazzo ( che nel frattempo ha compiuto 18 anni), i medici affermano infine che ” Noemi aveva per Lucio diverse caratteristiche per delinearsi come vittima perfetta”, infatti, continuano i periti, “la volontà di Noemi di interrompere la relazione…si era prospettata come un abbandono, ma anche un tradimento, un venir meno al loro progetto comune”.