
Dopo l’arresto con l’accusa di tentato omicidio per aver sparato tre colpi di pistola contro la compagna, si conclude con il patteggiamento della pena a 5 anni di reclusione, la vicenda giudiziaria, per questi fatti, di A. B., 43enne, residente a Lecce, con precedenti penali.
Il gip Marcello Rizzo, nelle scorse ore, ha accolto l’istanza degli avvocati Raffaele Benfatto e Paolo Cantelmo, che avevano concordato la pena con il pm Donatina Buffelli.
I fatti risalgono al 25 luglio, quando la giovane, sarebbe riuscita ad evitare i proiettili che erano stati esplosi, mentre si trovava nel giardino della sua casa di Torre Chianca, in compagnia della madre. La giovane chiamò i carabinieri, riferendo che il compagno, nel corso della serata, sarebbe giunto nei pressi della sua abitazione a Torre Chianca, a bordo di un’auto guidata da un altro soggetto.
E dopo essere sceso dal veicolo, avrebbe esploso tre colpi, con un’arma da fuoco. La compagna sarebbe però riuscita a schivare i colpi. Successivamente, il 43enne si sarebbe allontanato, per poi essere rintracciato dai carabinieri ed arrestato.
Al termine dell’udienza, il gip Maria Francesca Mariano convalidò l’arresto, confermando il carcere per A.B., come chiesto dal pm Donatina Buffelli, con l’accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi.
Nel corso dell’interrogatorio, il 43enne, sostenne che voleva soltanto spaventare la compagna, ma senza alcuna intenzione di ucciderla.
Nel corse delle indagini, condotte dai carabinieri della Sezione radiomobile di Lecce e della stazione di Santa Rosa, vennero acquisiti, oltre alle testimonianze della vittima e di altre persone, anche i filmati delle telecamere.
Inoltre, sarebbe emerso che poco prima degli spari, ci sarebbe stato un diverbio tra i due, poiché la donna non voleva che lui si mettesse alla guida, poiché senza la patente che gli era stata ritirata, visto che era sottoposto a regime di sorveglianza speciale. Il 43enne, dopo aver percosso e minacciato di morte la compagna, si sarebbe allontanato per poi tornare da lei e picchiarla nuovamente. La donna sarebbe stata costretta a ricorrere alle cure mediche.