Molestata sessualmente dal “nonno” e costretta al silenzio dalla mamma? Entrambi a processo

I fatti si sarebbe verificati sei anni fa, in un Comune del Basso Salento. Intanto, il padre della presunta vittima si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Luigi Corvaglia.

Finisce sotto processo per violenza sessuale, il nonno acquisito di una bambina di appena 10 anni.

Dovrà presentarsi il 7 dicembre prossimo dinanzi ai giudici della prima sezione collegiale, dopo il rinvio a giudizio disposto dal gup Giulia Proto, al termine dell’udienza preliminare.  Intanto, il padre della presunta vittima si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Luigi Corvaglia. L’indagato, un 70enne del Basso Salento, è assistito dall’avvocato Milco Panareo.

Nelle settimane scorse, invece, a seguito di un decreto di citazione a giudizio, è finita sotto processo anche la madre della bambina, per favoreggiamento. Secondo l’accusa, avrebbe influenzato la figlioletta, inducendola a dire il falso davanti al giudice, sui presunti abusi sessuali in famiglia, per mano del nonno acquisito.

I fatti si sarebbe verificati sei anni fa, in un Comune del Basso Salento. Il compagno della nonna avrebbe molestato sessualmente-attraverso palpeggiamenti e toccatine nelle parti intime, avvenute tra le mura domestiche-la bimba che all’epoca dei fatti frequentava la quinta elementare. Vengono contestati cinque episodi avvenuti a partire dal 2014.

Nel mese di novembre, dinanzi al gip Michele Toriello, durante l’incidente probatorio, la bambina ha confermato le accuse nei confronti del compagno della nonna, accusato di averla molestata.

L’inchiesta, coordinata dal pm Stefania Mininni, era stata in precedenza archiviata dal giudice. Durante un primo incidente probatorio, la bimba negò i fatti e dunque non sarebbero emersi elementi sufficienti per sostenere l’accusa in dibattimento.

Successivamente, la ragazzina avrebbe, però, riferito i presunti abusi subiti, a un medico dei servizi sociali. Dunque, sono ripresi gli accertamenti, che hanno portato la Procura a riaprire l’inchiesta.



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