​Inchiesta sul Gasdotto Tap pubblicata da L’Espresso: esposto in Procura di Sinistra Italiana

Una delegazione di Sinistra Italiana ha presentato un esposto in Procura per ulteriori accertamenti sul gasdotto della Trans Adriatic Pipeline, dopo l’articolo-inchiesta pubblicato dal settimanale L’Espresso.

Una delegazione di Sinistra Italiana ha presentato un esposto in Procura, per ulteriori accertamenti  sulle fasi di progettazione e realizzazione del gasdotto Tap. Il segretario nazionale Nicola Fratoianni, il senatore Massimo Cervellini e la deputata Serena Pellegrino, hanno incontrato, nella tarda mattinata di oggi, il Procuratore Capo facente funzioni Antonio De Donno chiedendo di "valutare se ci siano elementi utili per ravvisare ipotesi di reato".
  
L'esposto fa riferimento ad un articolo pubblicato su “L’Espresso”. Una copia del settimanale -in cui è riportata l'inchiesta di Paolo Biondani e Leo Sisti dal titolo “No Tap, Appalti e malavita: Attenti al metanodotto”- è stata consegnata al magistrato. Vengono invocate anche eventuali verifiche, relative agli interventi di rimozione di circa 200 ulivi.
  
La delegazione ritiene che  "A partire dal 20.03.2017 la società Tap ha iniziato i lavori inerenti la Fase 0 della costruzione del gasdotto con l’espianto di oltre 200 ulivi nel Comune di Melendugno, nonostante la Regione Puglia (soggetto competente alla verifica di ottemperanza sulla prescrizione de qua ex Decreto VIA n. 223/14) abbia dichiarato solo parzialmente ottemperata la prescrizione A.44 del decreto di compatibilità ambientale n. 223/2014. Alla base di tale valutazione regionale di parziale ottemperanza vi è l’assenza di una specifica progettualità relativa all’attività di espianto, cura e reimpianto degli ulivi sradicati, nonché le informazioni parziali circa il sito e le modalità di stoccaggio .Ciò nonostante, la società Tap non ha inteso rispettare i provvedimenti regionali ed ha provveduto ad oggi all’espianto di circa 200 ulivi con attività del 20, 28 e 29 marzo 2017. Pertanto, a far data dal 20 marzo 2017 gli alberi rimossi sono stati collocati in località Masseria del Capitano in Melendugno, in assenza di un progetto esecutivo di cura e reimpianto."
  
L'appello è condiviso da diversi Sindaci salentini ed attivisti No Tap, come Luca Casarini.



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