
“Sconto di pena” per l’imprenditore accusato di avere accoltellato per strada il marito dell’amante. La Corte di Appello ha riconosciuto le attenuanti generiche sulle aggravanti (la premeditazione ed i futili motivi) ed ha inflitto la condanna a 6 anni ed ha accolto il “concordato” tra il sostituto procuratore generale Maria Cristina Rizzo ed i legali dell’imputato, gli avvocati Umberto Leo e Gabriele Valentini. La Corte ha confermato la condanna al risarcimento del danno in separata sede ed una provvisionale di 25mila euro in favore della vittima, assistita dall’avvocato Laura Minosi.
Marco De Vittorio, 39 anni di Racale, rappresentante di prodotti alimentari, era accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili. In primo grado, il gup Giulia Proto, al termine del giudizio abbreviato, gli ha inflitto la pena di 9 anni e 4 mesi.
I fatti risalgono al pomeriggio del 21 agosto del 2019, intorno alle 17:30, sulla strada che collega Gemini ad Ugento. De Vittorio ha incrociato per strada il “rivale in amore”, accompagnato dalla ex moglie. Vi è stato un alterco tra i due e dopo una colluttazione. Il 39enne ha accoltellato alla scapola l’altro uomo, un 49enne di Ugento, con un coltellino, tentando di colpirlo altre volte, poiché avrebbe saputo che la donna voleva interrompere la loro relazione. E poi avrebbe cercato di investirlo, costringendolo a saltare sul cofano della macchina.
Il peggio sarebbe stato scongiurato per l’intervento della moglie della vittima (ascoltata dagli inquirenti). Subito dopo, vi è stato anche un inseguimento in macchina e un tentativo di speronamento, per fortuna senza altre conseguenze e per la vittima è stato necessario il ricovero in ospedale.
Pare che i rapporti tra i due “contendenti” fossero da tempo molto tesi. E De Vittorio, dopo aver letto un post sui social network ritenuto offensivo, già nei giorni precedenti aveva mandato un msg al marito dell’amante, minacciando di ucciderlo, se lo avesse incontrato.
De Vittorio è stato prelevato nei pressi di casa dai poliziotti del Commissariato di Taurisano. È stato poi condotto in carcere come disposto dal sostituto procuratore Roberta Licci.
De Vittorio è stato poi ascoltato dal gip Michele Toriello, nel corso dell’udienza di convalida. Si è mostrato pentito per quanto accaduto, sostenendo di avere agito in preda ad un raptus per proteggere la moglie della vittima dell’accoltellamento, con la quale aveva un legame sentimentale. Il 49enne avrebbe, infatti, minacciato di fare del male a lei ed ai figli, poiché si opponeva alla loro relazione. E riguardo all’arma, De Vittorio ha riferito che la teneva sempre in macchina per motivi di lavoro.
Il giudice dopo la confessione ed il pentimento mostrato dall’uomo ha ritenuto adeguata la misura dei domiciliari. Il gip ha comunque convalidato l’arresto, ritenendosussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari.