Accusati di violenza sessuale e poi assolti, fine dell’odissea giudiziaria per due musicisti salentini

I fatti si sarebbero svolti circa cinque anni fa ad Avellino, città dove si erano recati per suonare. Accolte in pieno le tesi della difesa rappresentata dagli avvocati Giuseppe Bonsegna e Tony Indino. il Gup ha stabilito i non luogo a procedere.

Si conclude con un’assoluzione “perché il fatto non sussiste” e una sentenza di non luogo a procedere l’odissea giudiziaria che ha visto sfortunati protagonisti due musicisti salentini, appartenenti a un complesso recatosi a suonare ad Avellino. I due erano accusati di violenza sessuale aggravata in concorso.

Secondo le tesi della pubblica accusa, infatti, i musicisti, poco meno di cinque anni fa, il 31 luglio 2011,una volta terminata l’esibizione  avrebbero avvicinato una minorenne costringendola a subire molestie sessuali.

Nel corso del giudizio con rito abbreviato dinanzi al Giudice dell’udienza Preliminare, Fabrizio Ciccone, i legali degli imputati, gli avvocati Giuseppe Bonsegna e Tony Indino, hanno sollevato alcuni dubbi sia sulla modalità di ascolto – da parte dei militari dell’Arma dei Carabinieri della Stazione locale – della presunta vittima e della testimone, entrambe minorensi, sia sull’attendibilità delle loro dichiarazioni che, infine, sull’effettivo svolgimento dei fatti.

Il Gup, pertanto, ha disposto un’integrazione probatoria attraverso “l’ascolto protetto” delle due giovani, in presenza di una psicologa nominata d’ufficio, oltre all’ascolto della mamma della persona offesa.

In seguito a una lunga istruttoria integrativa, quindi e delle arringhe difensive, nell’ultima udienza del 10 giugno scorso, il Giudice ha deciso per l’assoluzione e per il non luogo a procedersi.

Il Pubblico Ministero ha avanzato la richiesta di due anni di reclusione per ciascun imputato, istanza condivisa dalla parte civile che ha altresì chiesto 50mila euro di risarcimento.



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