Disordini al corteo di Forza Nuova e striscioni contro Marò: condannati otto anarchici

Prescrizione per un imputato e assoluzione ed estinzione del reato per alcuni capi d’accusa contestati ad altri anarchici. Le indagini sono state condotte dagli uomini della Digos

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Erano accusati d‘intemperanze durante il corteo di Forza Nuova e di slogan contro Marò, poliziotti e governo nel corso di una riunione non autorizzata. Per questi due distinti episodi, il giudice monocratico Silvia Saracino ha condannato otto anarchici. Si tratta di: Pasquale Mincione 39enne di Lecce, 1 anno e 3 mesi di reclusione; Cristian Paladini, 39 anni di Surbo, 11 mesi di reclusione ( assolto per un capo d’imputazione); Saverio Pellegrino, 51enne di Andrano, 6 mesi di arresto e 300 euro di ammenda; Salvatore Signore 44enne di Copertino, 3mila euro di multa ( assolto per un capo d’imputazione).

Inoltre, in considerazione delle attenuanti generiche, inflitti : 2 mila euro di multa per Marco Carati, 29enne di Martano e Angela Argentiero 27 anni con sospensione della pena; 3 mila euro per Gianni De Filippis 36enne di Mesagne e Antonio Urso 33enne di Ceglie Messapica.

Infine, estinzione dei reato per intervenuta prescrizione, nei confronti di  Giancarlo Saracino 36 anni di Lecce. Stesso discorso, per alcuni capi d’accusa contestati a Signore e Mincione.

In precedenza, anche il sostituto procuratore Massimiliano Carducci ha invocato la condanna, con pene variabili fino a 1 anno e 6 mesi.

Gli imputati rispondono a vario titolo ed in diversa misura, dei reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, lesioni aggravate, getto pericoloso di cose, istigazione a delinquere, accensioni ed esplosioni pericolose,  travisamento del volto in occasione di manifestazioni in luogo pubblico, partecipazione a riunione non autorizzata e vilipendio dello Stato e delle forze armate.

I nove anarchici sono assistiti dagli avvocati Francesco Calabro, Carlo Sariconi, Giuseppe Milli, Luigi Carrozzini e Romeo Russo. Un altro imputato, il 25enne Lorenzo Maria Lombardi di Lecce, ha chiesto la “messa alla prova” con sospensione del procedimento e l’istanza è stata accolta dal giudice.

Le indagini

Le indagini coordinate dal pm Massimiliano Carducci e condotte dagli uomini della Digos, guidati da Raffaele Attanasi, fecero luce sui disordini avvenuti in occasione del Corteo di Forza Nuova del 15 dicembre del 2012 per le vie di Lecce. Secondo gli investigatori, elementi del cosiddetto “Gruppo Anarchico Salentino” si resero protagonisti di svariate intemperanze.

Alcuni di essi cercarono di forzare lo sbarramento delle Forze dell’Ordine per entrare in contatto con manifestanti di Forza Nuova ed un poliziotto; lanciarono pietre, petardi e uova contro i partecipanti al suddetto “corteo autorizzato”, danneggiarono alcuni cassonetti dei rifiuti e bloccarono il traffico cittadino. Inoltre, in occasione della legittima manifestazione dell’Associazione Arcadia del 12 aprile 2013, alcuni imputati avrebbero esposto slogan offensivi contro le Forze dell’ordine e i due Marò, Latorre e Girone del tipo: “Marò Assassini”, “Esercito assassino”; “Polizia assassina”; “Digos assassini” e “Governo assassino”.