Ancora sbarchi sulle coste salentine: rintracciati 53 migranti a Torre San Giovanni

Ben 53 migranti sono stati rintracciati nelle scorse ore presso la marina di Torre San Giovanni, nel Salento. Il natante che li ha condotti lungo le coste si è poi allontanato. Sul posto, per i rilievi e i soccorsi del caso, anche gli agenti della polizia leccese.

I numeri raccontano ancora di persone provenienti dal medio oriente. Cittadini che fuggono dalla guerra, dalla distruzione, dalla fame. E il Salento, si sa, raffigura una delle mete più interessate al fenomeno migratorio. Proprio come avvenuto stamattina nella marina di Torre San Giovanni. Stavolta, ben 53 extracomunitari sono giunti a bordo di un natante, successivamente, ha guadagnato le vie di fuga dopo aver condotto i passeggeri sulle coste leccesi. Tra loro due siriani, trentasette pakistani – tra cui una donna e undici minori –, cinque somali, nove afghani (di cui cinque donne) e tre minorenni rintracciati dalla capitaneria di porto.

Sul posto, ad operare prontamente, gli agenti della sezione volanti appartenenti alla Questura di Lecce. Adesso, invece, la divisione immigrazione sta procedendo con la classica attività di identificazione, cui seguirà l’attività amministrativa in base a casi specifici. In genere, davanti a tali episodi, i profughi vengono – dopo le prime dovute cure del caso ad opera dei sanitari del 118 – condotti presso il centro “Don Tonino Bello” di Otranto, che si occupa della loro accoglienza iniziale. Dopodiché, non appena rifocillati e visitati dal personale medico, subentra la fase burocratica dell’operazione di soccorso che prevede, a seconda delle circostanze, o una richiesta di asilo, o il rimpatrio.

E dire che giusto pochi giorni addietro sbarcarono ben 36 migranti – anch’essi di nazionalità somala e afgana – furono rintracciati durante la notte a Santa Maria di Leuca. Sembra proprio che ci sarà da lavorare parecchio, per le forze dell’ordine, anche quest’estate.   

Ad ogni modo, la Prefettura di Lecce ha predisposto un piano “ad hoc” per fronteggiare un’eventuale emergenza



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