Patteggia la pena a 1 anno e 6 mesi, il medico di base Vincenzo Refolo accusato di avere picchiato un anziano paziente, con calci e pugni. Il gip Edoardo D’Ambrosio ha accolto l’istanza avanzata dall’avvocato Ladislao Massari. Il giudice ha concesso all’imputato le attenuanti generiche, la sospensione della pena e l’attenuante del risarcimento del danno verso la vittima dell’aggressione, l’86enne Foca Bellotoma, assistito dall’avvocato Renata Minafra.
Il legale aveva in precedenza “concordato” la pena con il pm Massimiliano Carducci. Il medico risponde del reato di lesioni personali aggravate dalla sua qualifica di pubblico ufficiale e dai motivi futili e abietti.
Ricordiamo che nelle scorse settimane, il gip Giulia Proto aveva revocato la misura cautelare dei domiciliari, a circa due mesi di distanza dall’arresto dell’aprile scorso. Le esigenze cautelari sarebbero oramai venute meno. Inoltre, il medico ha chiesto scusa e si è mostrato sinceramente pentito per il gesto inconsulto.
L’arresto
Vincenzo Refolo, 58 anni di Calimera venne arrestato il 4 aprile scorso, con ordinanza di misura cautelare a firma del gip Giulia Proto, su richiesta del procuratore capo Leonardo Leone De Castris e del pm Massimiliano Carducci. L’indagato risponde del reato di lesioni personali aggravate dalla sua qualifica di pubblico ufficiale e dai motivi futili e abietti.
Dopo la violenta aggressione per mano del medico di base, l’86enne ha rimediato la frattura di due costole ed ecchimosi sul viso e su altre parti del corpo.
Durante l’interrogatorio di garanzia, il dr. Refolo ha chiesto scusa per l’aggressione, avvenuta all’esterno dello studio. Egli ha però precisato come il video, ben presto divenuto virale, fornirebbe una ricostruzione parziale di quanto successo. Inoltre, sarebbe stato precedentemente insultato ed aggredito dall’86enne, all’interno del proprio ambulatorio. In particolare, ha dichiarato che l’anziano paziente gli avrebbe lanciato una sedia e avrebbe tentato di colpirlo con una stampella, alla presenza della propria segretaria, per non avere ancora ottenuto una visita, presso il Poliambulatorio di Martano, prescrittale giorni prima. Successivamente, mentre lo stava accompagnando verso l’esterno, Refolo sarebbe stato colpito da Bellotoma con una cartelletta. E solo a quel punto, ci sarebbe stata la sua scomposta reazione.
Foca Bellotoma, assistito dall’avvocato Renata Minafra, ritiene non veritiera la versione dei fatti offerta dal medico, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, negando di avere aggredito il medico, prima che questi lo picchiasse all’esterno dell’ambulatorio.