Saranno giudicati con il rito abbreviato, i due surbini arrestati l'estate scorsa a Livorno con oltre trentadue chili di eroina. Sergio Nilo, 41 anni, difeso dall'avvocato Luigi Rella e Fabio Macchia, 39enne, difensore Fabio Zeppola, e un terzo imputato di nazionalità kossovara, dovranno presentarsi a febbraio, innanzi al gip Beatrice Dani del Tribunale di Livorno per il processo in abbreviato.
Per i tre imputati, il pubblico ministero Arianna Ciavattini aveva chiesto il giudizio immediato, considerata l'evidenza della prova che è stato accolto. Il giudice ha anche fissato la data d'inizio del processo per il 5 maggio. Nei giorni successivi, i legali avevano presentato, entro i canonici quindici giorni dalla notificazione del decreto, una richiesta di rito alternativo. Cosicché, già a metà febbraio, gli imputati dovranno presentarsi davanti al giudice, per la celebrazione del processo con il rito abbreviato.
I due imputati erano finiti nei guai il 3 agosto, quando insieme ad un uomo di nazionalità kossovara, furono pizzicati con un quantitativo di droga non indifferente. Gli arrestati, considerati dagli inquirenti degli insospettabili "corrieri", si sono presentati nell'agosto scorso, innanzi al Gip Antonio Del Forno, ma si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Il giudice ha convalidato l'arresto e confermato la detenzione carceraria, presso la Casa Circondariale di Livorno. I tre sono stati immediatamente trasferiti nel carcere toscano, con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti aggravata dall’ingente quantitativo.
L'operazione antidroga è stata condotta dai carabinieri di Livorno di concerto con il Gico. I presunti corrieri, si trovavano a bordo di due diverse auto: in una viaggiava autonomamente Nilo e nell'altra, vi erano Fabio Macchia ed il cittadino kossovaro. Essi sarebbero partiti da Sesto San Giovanni ed erano probabilmente diretti verso il Salento, quando sono stati intercettati e fermati a Livorno.
Nascosta nell'abitacolo, come detto, un'ingente quantità di eroina, da cui l'ipotesi investigativa di contatti ben avviati con qualche importante organizzazione criminale. Per gli investigatori la droga era destinata ad alimentare il mercato dello spaccio, particolarmente fiorente nel periodo estivo.
