Erano stati accusati di truffa nei confronti della Regione Puglia, ma per loro è arrivata quest'oggi l'assoluzione, nel processo con il rito abbreviato celebratosi dinanzi al gup Simona Panzera. I tre presunti assenteisti Anna Maria Giovannelli, 53 anni, di Lecce, dipendente presso il Servizio Attività Economiche Consumatori, Anna Tonia Pepe, 56 anni, di Galatone, in servizio alle Attività Economiche Consumatori, entrambi difesi dall'avvocato Alessandro Caggia e Angela Libertini, 44 anni, residente a Lecce, in servizio all’ufficio Servizio Scuola, Università e Ricerca, difensore Enrico Massa sono stati assolti dall'accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato "perché il fatto non costituisce reato", ma anche "considerando la lieve entità del danno procurato".
Il pubblico ministero Maria Vallefuoco, (titolare dell'inchiesta il sostituto procuratore Francesca Miglietta) aveva avanzato la stessa richiesta, poiché dalla documentazione fornita dai difensori degli imputati, gli avvocati Alessandro Caggia ed Enrico Massa, sarebbe emerso che il presunto danno economico di rilevanza penale per l'ente Regione Puglia, non ci fosse stato. In base all'iniziale tesi dell'accusa, gli allontanamenti dalla sede regionale avrebbero consentito ai dipendenti di ottenere benefici in termini economici riconducibili ad una retribuzione indebitamente percepita per giornate lavorative non effettuate. Questi episodi, che si sarebbero verificati nel febbraio 2013, avrebbero procurato un rilevante danno all’ente regionale, rimasto sguarnito della corrispondente unità lavorativa per diversi giorni e con potenziali disagi per l’utenza. Gli avvocati della parte offesa sono, invece, riusciti a dimostrare che la retribuzione presumibilmente corrisposta in modo ingiusto (per l'assenza degli imputati), sarebbe riferibile ad un'assenza dal posto di lavoro per un lasso di tempo di soli 10 minuti, tra l'altro a partire dall'orario di apertura delle 8, degli uffici regionali con alcun danno penalmente perseguibile.
L’indagine venne avviata dopo un servizio andato in onda sul tg satirico “Striscia La Notizia”. Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza e coordinata dal sostituto procuratore Francesca Miglietta, gli imputati avrebbero abbandonato il proprio posto di lavoro “dimenticando” di segnalare il periodo di assenza ed attestando falsamente la propria presenza a lavoro, attraverso la timbratura della scheda magnetica.
Altri quattro imputati, invece, sono stati rinviati a giudizio dal gup Simona Panzera, dinanzi al giudice della prima sezione monocratica Silvia Minerva: Claudio Ingrosso, 52 anni, di Lizzanello, dipendente presso il Servizio Urbanistica; la 34enne Lucia Montinaro, di Caprarica di Lecce, dipendente presso il Servizio Agricoltura; Maria Addolorata Stefano, 63 anni, di San Donato di Lecce, applicata negli uffici del Servizio Provvedimento Economato e Sergio Oliveti, 61, di Gallipoli, dipendente presso il Servizio Agricoltura.