Si assentavano dal lavoro per andare al supermercato e in tabaccheria. Due impiegati patteggiano la pena

Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Tricase e avviate dopo una serie di segnalazioni, si sono avvalse di un’attività di pedinamento, corredata da immagini fotografiche

Patteggiano la pena, i due dipendenti dell’Agenzia regionale politiche attive del lavoro (Arpal), sede di Tricase, accusati di assenteismo.
Il gup Sergio Tosi ha condannato C.N. una 61enne di Andrano e G.P., un 60enne di Tricase a 6 mesi (pena sospesa) e ad una multa rispettivamente di 100 e 224 euro. Sono assistiti rispettivamente dagli avvocati Ivana Quarta e Claudio Pispero.
La Regione Puglia si era costitutiva parte civile con l’avvocato Daniela Limongelli.

Ricordiamo che nel mese di aprile del 2021 è arrivata la sospensione dal lavoro per un mese, nei confronti di due dipendenti Arpal, con il provvedimento a firma del gip Simona Panzera, a margine dell’interrogatorio di garanzia dei due indagati. La donna, in quella sede, si è avvalsa della facoltà di non rispondere e ha presentato una memoria difensiva. L’altro indagato si è difeso dalle accuse, sostenendo che le assenze siano state dettate da alcune problematiche di salute.

I due indagati rispondono dell’ipotesi di reato di truffa “per avere attestato fraudolentemente la propria presenza in servizio attraverso l’irregolare utilizzo di sistemi elettronici di rilevazione delle presenze”. Inoltre, si sarebbero allontanati dal posto di lavoro senza documentare, come prescritto, la propria assenza attraverso apposita timbratura con badge in uscita.

Il provvedimento del gip è giunto a seguito della richiesta di interdittiva per 1 mese avanzata dal sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini.

Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Tricase e avviate dopo una serie di segnalazioni, si sono avvalse di un’attività di pedinamento, corredata da immagini fotografiche. Nell’ordinanza di interdizione si fa riferimento ad otto episodi per l’uomo indagato che si sarebbero verificati a novembre e dicembre dello scorso anno ed a gennaio del 2021. I dodici episodi contestati alla donna, invece, si sarebbero verificati sempre a novembre e dicembre del 2020 e nel mese di febbraio del 2021.

Secondo l’accusa, i due indagati si sarebbero assentati dal posto di lavoro per andare a fare la spesa nel supermercato o per recarsi al bar o in tabaccheria.



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