Attentati dinamitardi a Porto Cesareo: archiviazione per l’ex sindaco Vito Foscarini

Il gip Giovanni Gallo ha accolto la richiesta di archiviazione del PM Carmen Ruggiero, riguardante un presunto coinvolgimento di Foscarini e dell’imprenditore Oronzo Paladini, negli attentati contro l’allora sindaco di Porto Cesareo, Salvatore Albano e l’ingegnere Cataldo Basile.

Una vicenda che vedrebbe contrapposti due ex sindaci di Porto Cesareo, si conclude con l'archiviazione della posizione di Vito Foscarini, ex primo cittadino del comune ionico-salentino, poiché considerato persona estranea ad alcun coinvolgimento negli attentati dinamitardi, messi a segno contro l'allora sindaco Salvatore Albano.
 
Il gip Giovanni Gallo ha accolto e condiviso la richiesta di archiviazione del pubblico ministero Carmen Ruggiero, riguardante il procedimento a carico, sia di Foscarini che dell’imprenditore Oronzo Paladini, entrambi difesi dagli avvocati Giuseppe e Michele Bonsegna.
 
I due erano indagati per tre attentati dinamitardi messi a segno a Porto Cesareo nel 2012: uno avvenne la notte tra il 16 e 17 maggio, contro lo studio dell'ingegnere Cataldo Basile, esponente del direttivo provinciale del Pdl, provocando seri danni alla struttura; gli altri due indirizzati contro il sindaco Albano, furono compiuti tra il 10 e l'11 giugno, nei pressi del cancello di casa e poco dopo la mezzanotte del 15 novembre, provocando danni alla vettura di sua moglie.
 
Si é giunti alla decisione odierna, con cui il gip ha sciolto la riserva, dopo l'udienza camerale del 13 febbraio, quando erano state sentite le parti e vi era stata l'opposizione alla richiesta di archiviazione del Pm, da parte del legale di Cataldo Basile, l’avvocato Giuseppe Romano; quest'ultimo chiedeva che fosse sostenuta l'accusa in giudizio, in virtù di un' intercettazione ambientale, avvenuta all'interno dell'autovettura di Vito Foscarini, nel dicembre 2011.  Da essa, sarebbe emerso secondo il difensore, un dialogo "non scherzoso" tra Foscarini e il suo interlocutore, da cui si evincerebbe la volontà di porre in atto un'azione dimostrativa, attraverso l'utilizzo di esplosivo, presumibilmente (ma ciò non emergerebbe con chiarezza) contro l'allora sindaco Albano. Il gip Gallo ha però ritenuto che, pur volendo valutare "seriamente" il contenuto di questa conversazione, e pur considerando i profondi contrasti politici (possibile movente) tra Foscarini e Albano, si tratterebbe pur sempre di una mera "manifestazione di intenti criminosi" senza alcun fondato e provato collegamento, con l'attentato realmente avvenuto dopo alcuni mesi.
 
Inoltre, lo stesso Gip ritiene superflua l'identificazione dell'interlocutore della telefonata con Foscarini e l'ascolto dello stesso, come richiesto dall'avvocato di Albano, mentre ritiene importante, come sottolineato dal Pm Ruggiero nella richiesta di archiviazione avanzata, considerare altri elementi d'indagine che porterebbero al coinvolgimento di altri soggetti nei fatti all’attenzione degli inquirenti.



In questo articolo: