Attentati, molti terroristi islamici passano per la Puglia. C’è da preoccuparsi?

Un arresto e un espulsione per associazione con finalità di terrorismo internazionale. Accertati da Dda di Lecce e Digos di Brindisi rapporti con l’attentatore di Berlino.

Che la Puglia fosse, ormai, diventata crocevia per i terroristi islamici resisi colpevoli, in questi ultimi anni, di una lunga scia di sangue e attentati al cuore dell’Europa, se ne era purtroppo avuta conferma già alcuni mesi fa quando, a seguito della strage di Berlino del 19 dicembre scorso, le indagini che portarono all’individuazione, prima, e all’uccisione, poi, del responsabile di quell’episodio, il tunisino Anis Amri, videro coinvolti anche i porti e i centri accoglienza della nostra regione.
 
A dissipare ogni ulteriore dubbio ci hanno pensato, questa mattina, le unità investigative della Digos di Brindisi e dalla Dda di Lecce i cui accertamenti, partiti esattamente quattro mesi fa, hanno portato all’arresto e all’espulsione di due membri di una cellula salafita localizzata in quel della capitale tedesca e legata strettamente all’autore del massacro perpetrato presso uno dei mercatini natalizi berlinesi.
 
Trattasi di Lutumba Nkanga, 27enne congolese, e del 22enne marocchino Soufiane Amri, entrambi transitati dal CARA e dal CIE di Brindisi e, ora, accusati di associazione con finalità di terrorismo internazionale in seno ad un’unità jihadista composta da 11 membri e sgominata grazie alle operazioni coordinate dai pubblici ministeri Guglielmo Cataldi e Alessio Coccioli.
 
Ancora una volta, quindi, va dato atto alle forze dell’ordine e di intelligence italiane di riuscire là dove quelle di altri Paesi europei incontrano, evidentemente, difficoltà che gli impediscono di sventare attacchi kamikaze alle rispettive metropoli.
 
Tuttavia, alla luce delle preoccupazioni espresse dal Ministro dell’Interno Minniti in merito alle infiltrazioni terroristiche tra i flussi migratori che investono le nostre coste e in ragione, inoltre, della recente inchiesta avviata dal Procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, sui possibili rapporti tra ONG e scafisti, è lecito chiedersi fino a che punto la situazione potrà essere tenuta sotto controllo in città, come Brindisi e Lecce appunto, dove le comunità di extracomunitari vanno sempre più ingrandendosi arrivando, talvolta, ad interessare intere aree dei centri urbani diventate, ormai, un loro esclusivo appannaggio.
  
Luca Nigro



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