Atti amministrativi “sospetti” al Comune di Melendugno. Indagato il sindaco Marco Potì

Nell’avviso di proroga di sei mesi delle indagini ( fino a giugno del 2021) a firma del sostituto procuratore Massimiliano Carducci, compaiono anche altri 4 nominativi.

C’è un’inchiesta su alcuni atti amministrativi “sospetti” riguardanti il Comune di Melendugno.
Nell’avviso di proroga di sei mesi delle indagini (fino a giugno del 2021) a firma del sostituto procuratore Massimiliano Carducci e indirizzata all’ufficio gip, compaiono cinque nominativi. Risultano indagati: il sindaco Marco Potì, 50 anni di Melendugno; il comandante della polizia locale Antonio Nahi, 62enne di Melendugno; il consigliere di maggioranza, Sara Candido, 41enne di Maglie; l’ex amministratore comunale Oronzo Maurizio Cisternino, 62enne di Melendugno ed Andrea Fasiello, 30enne di Vernole, titolare di un lido di San Foca.

I reati contestati a vario titolo ed in diversa misura sono: associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, rivelazione di segreti d’ufficio, turbativa d’asta, falso ideologico.

A seguire gli sviluppi dell’inchiesta: gli avvocati Giuseppe Corleto, Giampaolo Potì, Luigi e Roberto Rella.

Ricordiamo che nel corso di sei perquisizioni avvenute nella prima metà del mese di luglio, venne acquisita una corposa documentazione. Quest’ultima riguardava vari ambiti dell’amministrazione, dalle opere pubbliche ai settori turistici.
I fatti contestati, secondo la Procura, si sarebbero verificati a partire da settembre del 2019.

Il sindaco Potì, a margine della vicenda, afferma: “Ho la coscienza tranquilla, perché abbiamo messo al centro della nostra azione la lotta all’illegalità. Sono certo dell’assoluta correttezza delle procedure eseguite dalla mia amministrazione”.