Cash Trapping a Gallipoli. Le immagini delle telecamere incastrano il ‘furbetto’, nei guai 46enne

Sarebbe un 46enne di Gallipoli l’uomo che tentò di manomettere uno sportello bancomat attraverso la tecnica del ‘cash trapping’. Ad incastrarlo le immagini delle telecamere di videosorveglianza della filiale presa di mira

Quel giorno fu solo una questione di fortuna. Caso volle, infatti, che un’anziana signora dopo aver digitato il pin e la somma di cui aveva bisogno sul display di uno sportello bancomat di un istituto di Credito di Gallipoli, aveva notato qualcosa di “anomalo” spuntare fuori dalla fessura da cui, in teoria, solitamente escono le banconote. Insomma, la donna con non poca sorpresa si era ritrovata fra le mani non il denaro richiesto, ma uno strano manufatto, un pezzetto di lamiera sagomato con del nastro adesivo incastrato al centro.  Così, intuendo che qualcosa non aveva funzionato correttamente aveva immediatamente richiesto l’intervento di una volante del commissariato di Polizia della città bella.

Quando gli agenti hanno raggiunto la filiale, hanno capito subito di trovarsi di fronte ad un maldestro tentativo di «cash trapping», uno dei molteplici “sistemi” messi a punto per truffare i clienti degli sportelli bancari. Più o meno funziona così: nonostante il prelievo sia regolarmente effettuato i contanti non escono così, credendo ingenuamente che la mancata erogazione dipenda da un problema della banca, gli ignari malcapitati si allontanano per reclamare il disservizio. A quel punto i truffatori recuperano indisturbati il “bottino” rimasto incastrato nella feritoia grazie appunto alla forcella metallica e alla striscia di plastica o di altro materiale inserita nel bancomat.

In quel caso però l’anziana signora non solo non si era allontanata, ma aveva pure richiesto l’intervento di una pattuglia del 113, ai cui operatori, dopo aver raccontato l’accaduto, consegnava l’oggetto metallico. Peraltro, aveva regolarmente ritirato la ricevuta che attestava l’avvenuta erogazione del denaro, pari alla somma di 250 euro.

Le indagini, partite fin da subito, si sono concluse, poco più di un mese dopo. Sarebbe un 46enne di Gallipoli, colui che la sera dell’11 ottobre scorso cercò di manomettere lo sportello bancomat utilizzando la tecnica del “cash trapping”. L’uomo, volto già noto alle forze dell’ordine, sarebbe stato riconosciuto dagli agenti grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza di cui è munita la filiale. Guardando quei frame un sospetto dunque già c’era, sospetto che poi è stato avvalorato dalla perquisizione domiciliare effettuata in casa del 46enne, nel corso della quale sono state rinvenute altre parti di lamiera, il nastro gommato dello stesso tipo e colore ed una piccola tronchese.
Una volta individuato, per l’uomo è scattata una denuncia all’Autorità Giudiziaria per tentato furto aggravato, accusa da cui ora dovrà difendersi.



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