
Il Riesame conferma la misura interdettiva per Consigliere e segretaria comunale di Sannicola. Il collegio, Presidente Annalisa De Benedictis, relatore Pia Verderosa, a latere Antonio Gatto ha però ridotto ad 8 mesi la misura il Gip aveva disposto 12 mesi per ciascuno), nei confronti di Giuseppe Monteduro e Loredana Campa. Rispondono di alcuni episodi di abuso d’ufficio e “mobbing”.
Sono assistiti dagli avvocati Luigi Corvaglia e Lugi Rella che avevano presentato Appello.
Invece, nelle scorse settimane, il giudice Carlo Cazzella ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (confermato successivamente dal Riesame), nei confronti del sindaco di Sannicola Cosimo Piccione, accusato di mobbing nei confronti di una dirigente comunale.
Il sindaco è tenuto ad attestare la sua presenza con la firma (per tre giorni alla settimana) presso la caserma della Guardia di finanza di Gallipoli.
Gli interrogatori
Ricordiamo che in precedenza, il “primo cittadino” è stato ascoltato dal giudice nell’ambito del l’interrogatorio di garanzia. Egli ha fornito una dettagliata ricostruzione dei fatti e respinto ogni addebito.
Sempre in quella sede (era presente anche il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone), si è tenuta l’udienza di convalida della misura interdettiva per il Consigliere Comunale Giuseppe Monteduro e la segretaria comunale Loredana Campa.
L’inchiesta della Procura dovrà far luce sul presunto mobbing ai danni di una dirigente del Comune di Sannicola. L’ex responsabile del settore Urbanistica, l’ingegnere Silvia Tunno, ha presentato una dettagliata denuncia. Nell’inchiesta, risultano indagati anche i componenti della Giunta comunale che avrebbe adottato i provvedimenti di “demansionamento” a carico del tecnico (tutti firmatari della delibera di giunta del 13 luglio 2014). Secondo la Procura, si sarebbe adottato il criterio dell’ordine alfabetico nella scelta del responsabile per l’Urbanistica, finendo per escludere la Tunno.
L’altro processo
Nei mesi scorsi, il Sindaco di Sannicola è stato condannato a 6 mesi (pena sospesa) con l’accusa di diffamazione. Avrebbe offeso la suddetta funzionaria comunale definendola “Maga Circe”.
Il Tribunale ha disposto anche un risarcimento di 8mila euro in favore di quest’ultima, costituitasi parte civile con l’avvocato Luigi Covella.