Ubriaco alla guida uccise un uomo e ferì il figlio in scooter: condannato a 14 anni per omicidio stradale

Il giudice monocratico Francesca Mariano ha ritenuto Marin Traykov, 38enne di origini bulgare, colpevole del reato di omicidio stradale aggravato dall’uso di sostanze alcoliche.

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Arriva una condanna a 14 anni per il 38enne di origini bulgare, che travolse, ubriaco alla guida di un auto, padre e figlio in scooter in Viale Marche. Albino Saracino, 60enne di Lecce, perse la vita a seguito del drammatico incidente.

In mattinata, al termine del processo, il giudice monocratico Francesca Mariano ha ritenuto Marin Traykov colpevole del reato di omicidio stradale aggravato dall’uso di sostanze alcoliche. Non solo, poiché l’imputato rispondeva anche di lesioni personali e ricettazione.

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Il giudice ha anche disposto il risarcimento del danno in separata sede, in favore dei familiari della vittima. La moglie e i due figli di Albino Saracino, si erano costituiti parte civile attraverso l’avvocato Angelo Massimo Benedetto.

«Provo grande soddisfazione per il risultato ottenuto, e questo non solo da un punto di vista prettamente professionale, ma altresì umano e sociale. Giustizia è stata fatta per un uomo che nella giustizia e nel rispetto delle leggi ci ha sempre creduto elevandolo a baluardo dei valori di vita. Giustizia è stata fatta per Davide, ancora minorenne quando rimase coinvolto in quel terribile incidente che gli portò ingiustamente via il padre cambiandogli per sempre la vita. È ancora nitida nei ricordi del ragazzo l’arroganza di quell’energumeno che, in pieno stato di alterazione psicofisica, gli procurava una seconda morte. Giustizia è stata fatta per l’intera società, perché non può in alcun modo essere tollerato un simile contegno» ha dichiarato l’avvocato Angelo Benedetto, difensore della parte civile.

«Per tutto questo rivolgo un sentito grazie alla Magistratura per la dedizione, l’impegno e la tempestiva con cui hanno posto fine a questa triste vicenda» ha concluso il legale.

Marin Traykov è invece difeso dall’avvocato Benedetto Scippa, il quale una volta depositate le motivazioni della sentenza, presenterà ricorso in Appello.

Nel corso della discussione in aula, il vpo d’udienza Grazia Vitale ha invocato una condanna a 9 anni di reclusione.

Le accuse

L’11 dicembre del 2017, Traykov si trovava al volante della sua Bmw, ubriaco (come avrebbe dimostrato l’alcol test), quando travolse lo scooter Piaggio su cui viaggiavano Albino Saracino ed il figlio Davide.

La tragedia si consumò su viale Marche, a due passi dall’Istituto “De Pace”. Padre e figlio erano diretti alla stazione, dove Davide avrebbe dovuto prendere il treno per andare a scuola. Poi l’impatto, terribile. Il 60enne, sbalzato dalla sella, morì sul colpo.

Il ragazzo venne accompagnato d’urgenza al nosocomio salentino e ricoverato nel reparto di rianimazione.

Traykov venne arrestato e condotto in carcere. Durante l’udienza di convalida, ha raccontato di non aver visto lo scooter, forse per la stanchezza e ha negato di aver trascorso una “notte brava” nonostante i valori di alcool trovati nel sangue fossero quasi cinque volte superiori al limite consentito. La sua posizione si era aggravata quando, si era scoperto che non aveva alcun titolo a guidare. Era in possesso di una semplice Provisional driving licence rilasciata dall’autorità britannica che non ha nessun valore fuori dal Regno Unito.

Successivamente, il 38enne di origini bulgare era stato scarcerato per decorrenza dei termini della custodia cautelare.

 



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