In stato di ebbrezza e senza patente, si aggrava la posizione del 35enne bulgaro che ha travolto padre e figlio su viale Marche

Arrestato per omicidio stradale in quanto ha provocato la morte di un uomo e il grave ferimento del figlio. La Polizia prosegue con le indagini.

incidente viale Marche

Ci sono ulteriori risvolti dell’incidente avvenuto pochi giorni fa su viale Marche e in cui ha perso la vita il 60enne Albino Saracino, mentre il figlio Davide è rimasto gravemente ferito.

Si aggrava, così, la posizione di Marin Traykov, il 35enne di origini bulgare arrestato per omicidio stradale con l’accusa di aver provocato, alla guida della sua Bmw, ed in stato di ebbrezza alcolica, l’incidente che ha distrutto una famiglia leccese.

L’attività info-investigativa effettuata dal personale della Sezione Polizia Stradale di Lecce, non si è mai fermata e ulteriori accertamenti hanno permesso di verificare che il cittadino bulgaro, oltre ad essere risultato positivo all’abuso di sostanze alcoliche, non aveva alcun titolo a guidare, non avendo mai conseguito la patente di guida su territorio italiano.

In particolare, il documento di guida “Provisional Driving Licence” (licenza provvisoria di guida) esibita dall’uomo, è stato rilasciato dalla competente autorità britannica, a titolo di patente di guida provvisoria, titolo prodromico all’apprendimento alla guida su territorio britannico, e che non conferisce alcun diritto di guidare al di fuori del Regno Unito. Il documento, quindi, non corrisponde in alcun modo ad una licenza internazionale o comunque valida al di fuori del Regno Unito.

Ma non finisce qui. Altro elemento scaturito dall’attività di indagine, è quello emerso dai rilievi tecnici effettuati sull’autovettura BMW 530 D, alla cui guida si trovava Traykov: sul veicolo è stata rilevata la abrasione della matricola impressa sull’organo motore, operazione solitamente tesa ad ostacolarne la reale identificazione e, di conseguenza, la provenienza del mezzo. Si presume, così, l’origine delittuosa della vettura. Per questi motivi l’ auto è stata sequestrata con l’accusa di riciclaggio in capo al conducente.

A concludere il quadro, vi è il dettaglio sulla presenza del cittadino bulgaro a Lecce: è stato accertato che l’uomo risulta esercitare l’attività del commercio di veicoli usati utilizzando, quale base operativa per il deposito dei veicoli, un box di pertinenza dell’appartamento che si trova a Calimera e in cui risulta coabitare con la sorella. È emerso che le auto venivano spesso parcheggiate direttamente lungo la strada adiacente il condominio. Manco a dirlo, l’attività veniva esercitava senza alcun titolo autorizzativo. Per quest’ultimo motivo il cittadino bulgaro è stato sanzionato.



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