Arriva la condanna a 14 anni di reclusione per l’agricoltore accusato di avere ucciso il fratello, dopo una lite per un serbatoio tagliato.
La sentenza è stata emessa, nella mattinata di oggi, dal gup Marcello Rizzo al termine del processo che si è celebrato con il rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo), poiché l’ipotesi di reato contestata a Scupola non rientra tra quelle punibili con l’ergastolo.
Il gup ha disposto anche la misura di sicurezza della libertà vigilata per tre anni, una volta spiata la pena.
Il giudice ha tenuto conto nel computo della pena anche dell’attenuante del risarcimento.
Nicola Scupola, 70enne di Specchia, rispondeva dell’accusa di omicidio con il dolo d’impeto, aggravato dal rapporto di parentela con la vittima.
L’imputato difeso dagli avvocati Cristiano Solinas e Sergio Annesi ha chiesto il riconoscimento di una serie di attenuati e potrà presentare ricorso in Appello, non appena verranno depositate le motivazioni della sentenza. Il pubblico ministero Simona Rizzo aveva invocato la condanna a 16 anni. La sorella della vittima, il 78enne Vincenzo Scupola, è assistita dall’avvocato Flavio Santoro.
I fatti risalgono al 25 marzo del 2023, quando un cadavere è stato rinvenuto in una cisterna sulla strada comunale Fontanelle a Specchia, dai Vigili del Fuoco del distaccamento di Tricase. Si trattava del corpo senza vita di Vincenzo Scupola.
Secondo l’accusa, Nicola Scupola dopo essersi recato sul suo fondo agricolo per chiedere spiegazioni al fratello Vincenzo (proprietario di un fondo vicino al suo) circa il taglio di un serbatoio d’acqua presente sul terreno, aggrediva il fratello e, utilizzando un bastone e delle pietre, lo colpiva più volte sul viso e sulla testa, trascinando poi il corpo ormai esanime fino a una cisterna di raccolta dell’acqua piovana.
Nel corso dell’udienza di convalida del fermo, Nicola Scupola, interrogato nel carcere di Borgo San Nicola dal gip Sergio Tosi, ha affermato di essersi difeso dal tentativo di strangolamento da parte del fratello Vincenzo. Ed ha ammesso di averlo colpito con delle pietre ed un bastone, ma senza avere intenzione di ucciderlo. Vincenzo, dopo essersi rialzato, sarebbe caduto in una cisterna d’acqua.
Attualmente, Nicola Scupola si trova agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, poiché il gip, nei mesi scorsi, accogliendo l’istanza della difesa, ha revocato la misura del carcere, per incompatibilità con l’età e le condizioni di salute dell’uomo, e ritenendo non sussistente il rischio di reiterazione del reato.