Arriva la condanna per un giovane accusato della violenta aggressione a colpi di martello avvenuta a Campi Salentina, in via Manzoni, nella notte del 24 ottobre del 2020.
Il gup Michele Toriello, al termine del rito abbreviato, ha inflitto la pena di 3 anni ed 8 mesi ad Alessandro Salvini, 29enne di Lecce, per il reato di lesioni personali aggravate, riqualificando così l’iniziale accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione, come richiesto dall’avvocato Cosimo D’Agostino, attraverso una memoria difensiva.
Inoltre, il giudice ha disposto il risarcimento del danno in separata in favore della parte civile.
Invece, nei mesi scorsi il pm Paola Guglielmi ha chiesto l’archiviazione per Alessio Elia, 31 anni di Squinzano, accusato inizialmente di essere uno dei due responsabili (assieme Salvini) del tentato omicidio di un 37enne di Campi Salentina, ferito gravemente a colpi di martello, poi accolta dal gip Laura Liguori.
Il pm ha accolto la memoria difensiva dell’avvocato Mariangela Calò, legale di Alessio Elia, 31 anni di Squinzano. Fondamentale è risultato l’esito degli accertamenti tecnici biologici, anche di natura non ripetibile sul materiale repertato, eseguiti dai carabinieri del Ris di Roma. In base a quanto emerso dai risultati depositati a fine agosto, non sono state rilevate sul martello, tracce biologiche appartenenti a Elia, dopo la comparazione effettuata dai Ris.
Invece, nel corso degli accertamenti, sia sul battente a cuneo che sull’impugnatura dell’arnese sequestrato in fase di indagine, sono state trovate tracce biologiche riconducibili a Salvini ed alla presunta vittima di aggressione.
Il gip, intanto, nelle settimane scorse ha disposto la scarcerazione prima di Elia e poi di Salvini. Entrambi sono tornati a piede libero.
La violenta aggressione si è verificata a Campi Salentina, in via Manzoni, nella notte del 24 ottobre del 2020. Secondo l’accusa, si sarebbe trattata di una spedizione punitiva, pianificata nei minimi dettagli e messa appositamente in atto in orario notturno. In base a quanto sostenuto dalla Procura, i due indagati avrebbero prima divelto la porta di casa. Una volta entrati nell’abitazione, avrebbero colpito il 37enne con inaudita ferocia, sferrandogli calci e pugni e colpendolo in testa e sul viso, con un martello ed una sedia. La vittima rimediava una serie di fratture e dopo essere giunto in ospedale in codice rosso, veniva sottoposto ad un delicato intervento chirurgico al cranio.
Il movente sarebbe da ricondurre al fatto che l’uomo, da pochi giorni, avesse interrotto la relazione con la moglie, parente di Salvini. Quest’ultimo, durante l’udienza di convalida dell’arresto, ha riferito di essere stato prima aggredito dal cognato con il martello, rimediando delle lesioni. Invece, Elia ha detto di non avere partecipato ai fatti e di essere rimasto a casa. In seguito, però le accuse verso Elia sono totalmente cadute.
