
Arriva la condanna per l’autista accusato di ripetuti abusi sessuali su alcuni studenti minorenni.
Al termine del processo, i giudici della prima sezione collegiale (presidente Fabrizio Malagnino, a latere Maddalena Torelli e Marco Marangio Mauro) hanno inflitto la pena di 9 anni di reclusione nei confronti di un 48enne del Basso Salento. La sentenza è stata emessa nella tarda mattinata odierna. I giudici hanno disposto anche il risarcimento del danno ed una provvisionale di 50mila euro in favore dei familiari di un minore che si erano costituiti parte civile con l’avvocato Gabriella Mastrolia. Inoltre, sono state disposte una serie di pene accessorie.
L’imputato rispondeva dell’accusa di violenza sessuale aggravata e adescamento di minorenni.
Il pm Luigi Mastroniani, al termine della requisitoria, aveva invocato la condanna a 6 anni di reclusione. Il 48enne, difeso dall’avvocato Fabrizio Mangia, potrà presentare ricorso in Appello, non appena verranno depositate le motivazioni della sentenza. L’imputato, un autista di un pulmino privato, si trova sempre ai domiciliari dopo l’arresto del gennaio dello scorso anno.
L’inchiesta è scattata dopo la denuncia del padre di un ragazzo. I fatti si sarebbero verificati per ben 6 anni ed in particolare tra il 2016 ed il 2022. In base a quanto ricostruito nel corso delle indagini, l’autista di un pulmino privato che eseguiva il servizio di trasporto degli studenti dalla loro abitazione ad un istituto superiore di un paese limitrofo del Basso Salento, avrebbe abusato di 6 ragazzi (di età compresa tra i 14 ed i 16 anni) dopo averli adescati con varie scuse, lusinghe e complimenti.
Alcuni episodi si sarebbero verificati sul pulmino e vengono contestati all’indagato una serie di baci e palpeggiamenti nelle parti intime. Non solo, l’uomo avrebbe adescato alcuni studenti attraverso messaggi whatsapp. E dopo avergli dato appuntamento nel proprio garage, li avrebbe costretti a subire atti sessuali.
Le presunte vittime sono state ascoltate in forma protetta, durante le indagini, alla presenza di una psicologa. Inoltre, sono stati sequestrati all’indagato una serie di supporti informatici. E sono venuti alla luce svariati messaggi con cui l’autista di scuolabus adescava gli studenti.
E nel mese di gennaio del 2023, l’autista venne raggiunto da un’ordinanza di misura cautelare ai domiciliari, richiesta dal pm Luigi Mastroniani, a firma del gip Laura Liguori, eseguita dai carabinieri . Ed il gip che affermava nel provvedimento: “È emerso pacificamente che avesse creato una sorta di circolo di ragazzi facenti parte di un gruppo whatsapp, sulla cui riservatezza, l’indagato poteva fare affidamento”. L’arrestato, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, si è difeso dalle accuse, fornendo la propria versione dei fatti.
Ora è arrivata la condanna in primo grado che potrà essere impugnata dalla difesa.