La Puglia resterà in zona rossa per un’altra settimana, la sesta. Il picco, come rassicurato anche dall’Assessore alla Sanità Pierluigi Lopalco, sembra essere ormai alle spalle, la curva dei contagi mostra i primi segnali incoraggianti, ma il numero dei casi scoperti ogni giorno e contati nel bollettino epidemiologico della Regione sono ancora alti, come quello dei decessi. E dal fronte degli Ospedali i dati sono ancora preoccupanti. Ieri, ad esempio, sono stati 31 i ricoveri in Terapia intensiva in appena 24 ore, secondo il report della Protezione Civile. Peggio solo la Lombardia con 44 nuovi ingressi.
Per l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che monitora la situazione nelle strutture sanitarie, la percentuale di posti letto in rianimazione occupata dai pazienti Covid, il 16 aprile, ha raggiunto il 48%, diciotto punti in più del tetto massimo fissato dal Ministero della Salute. In area non critica – malattie infettive, medicina generale e pneumologia – la percentuale resta stabile al 50% contro una soglia limite del 40%.
Oggi, su 12.935 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus, sono stati registrati 1.525 casi positivi: 566 in provincia di Bari, 146 in provincia di Brindisi, 205 nella provincia BAT, 199 in provincia di Foggia, 163 in provincia di Lecce, 243 in provincia di Taranto, 2 casi di residenti fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 11 decessi: 3 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 2 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Taranto.
Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 2.074.260 test. 162.017 sono i pazienti guariti. 51.515 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 218.953 così suddivisi:
- 84.952 nella Provincia di Bari;
- 21.347 nella Provincia di Bat;
- 16.066 nella Provincia di Brindisi;
- 39.867 nella Provincia di Foggia;
- 21.285 nella Provincia di Lecce;
- 34.373 nella Provincia di Taranto;
- 729 attribuiti a residenti fuori regione;
- 334 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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