Inchiesta “case popolari”, Attilio Monosi si è ufficialmente dimesso da consigliere comunale

Intanto nel corso del seduta del consiglio comunale di oggi, sono subentrati, al posto dello stesso Pasqualini, di Attilio Monosi e Antonio Torricelli, i tre nuovi consiglieri: Carmen Tessitore, Giordana Guerrieri, per Direzione Italia e Paola Leucci del Partito Democratico.

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Attilio Monosi ha rassegnato le dimissioni da consigliere comunale di Palazzo Carafa. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione del gip, nel primo pomeriggio odierno, il 47enne leccese le ha depositate, presso l’Ufficio Protocollo del Comune di Lecce.

Si tratterebbe anche per lui, di dimissioni irrevocabili dalla carica. Come per Luca Pasqualini, che le ha già presentate nei giorni scorsi.

Invece, per il momento, Antonio Torricelli non ha presentato le dimissioni. Assieme, al proprio difensore, l’avvocato Luigi Covella, il politico leccese, sta valutando se rassegnarle anche lui.

Intanto nel corso del seduta del consiglio comunale di oggi, invece, sono subentrati (al posto dello stesso Pasqualini, di Attilio Monosi e Antonio Torricelli), i tre nuovi consiglieri: Carmen Tessitore, Giordana Guerrieri (per Direzione Italia) e Paola Leucci (del Partito Democratico).

Sia Monosi che Pasqualini, nelle scorse ore, sono stati ascoltati dal Gip Giovanni Gallo, nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Attilio Monosi è assistito dagli avvocati Riccardo Giannuzzi e Luigi Covella. Invece, Luca Pasqualini è difeso dall’avvocato Giuseppe Corleto. Entrambi sono attualmente agli arresti domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta “Estia”.

Dagli atti d’indagine, emergerebbe l’esistenza di una vera e propria associazione a delinquere, di cui Attilio Monosi sarebbe il capo promotore ed ideatore a dare “veste legale” alle assegnazioni degli alloggi parcheggio di proprietà comunale.

In particolare, Monosi, all’epoca dei fatti Assessore all’edilizia residenziale, organizzava le illecite assegnazioni di immobili confiscati alla mafia ed assegnati al Comune di Lecce, in cambio di utilità elettorali.



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