La comunità di Lecce piange la scomparsa di Mons. Cosmo Francesco Ruppi, per più di 20 anni alla guida della più importante Diocesi salentina. Mons. Ruppi, da tempo ammalato, è deceduto poco dopo le 18 di oggi ad Alberobello, sua città natale. La notizia della morte dell'Arcivescovo ha fatto subito il giro della Puglia, tante le testimonianze che stanno giungendo nella nostra redazione, prima fra tutte quella del suo successore Domenico D'Ambrosio e dei suoi sacerdoti leccesi: «Una fedeltà a questa Chiesa mai sospesa, mai interrotta. Fino all’ultimo respiro. È così che ha rivelato il suo desiderio: tornare dopo la sua morte nella nostra Cattedrale». Poi aggiunge «È un desiderio che, dopo aver adempiuto a tutte le pratiche burocratiche, esaudiremo con un senso di devozione e di profondo rispetto. Il corpo di Mons. Ruppi resterà qui a Lecce. Nel ventre di quella Chiesa che ha servito come una Sposa con spirito di abnegazione e con un grande senso di generosità verso il Signore che l’aveva affidata al suo cuore di Pastore e di Padre».
«La morte dell’Arcivescovo Emerito di Lecce, Mons. Cosmo Francesco Ruppi – dichiara il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone – addolora e colpisce nei sentimenti più profondi l’intera comunità della provincia di Lecce e l’Amministrazione Provinciale che in queste poche parole sento di rappresentare nella sua interezza.
Il mio ricordo va a una persona forte, temprata dalla tenacia con cui ha guidato la Chiesa del Salento, in 20 anni di cammino spirituale dai risultati tangibili: la visita di Giovanni Paolo II nel Salento, l’inaugurazione della maestosa opera cristiana del Nuovo Seminario Pastor Bonus, l’apertura di centinaia di chiese di culto, il recupero di altrettante chiese riconsegnate al prestigio artistico ed alla fede dei cristiani, la straordinaria opera di accoglienza e carità con cui questa terra ha aperto le braccia a chi soffre, a popoli a noi così vicini.
Il mio ricordo, dunque, personale, da credente, va a una figura che ha lasciato un segno indelebile, nel cammino della Chiesa di Lecce e del Salento ».
A detta del sindaco di Lecce, Paolo Perrone: «Con la scomparsa di Mons. Ruppi la Chiesa di Puglia perde una delle figure più rappresentative, prezioso punto di riferimento anche per la cultura meridionale. Infaticabile fino all'ultimo, pur aggredito dal male, ha continuato a fornire il suo contributo di valente opinionista su quotidiani e riviste, sempre in favore della crescita socio culturale della nostra Regione. Lecce non potrà mai dimenticare la sua lunga e feconda presenza alla guida dell'Arcidiocesi, nè le tante testimonianze del suo operoso impegno ».
«In queste ore sono tante le importanti realizzazioni di Mons. Ruppi che vengono ricordate – sostiene Woijtek Panckiewicz – Io, in particolare, vorrei ricordare l’XI Sinodo Diocesano, il 1° dopo il Concilio Vaticano II, convocato a 163 anni dall’ultimo Sinodo leccese, per una nuova evangelizzazione nel Terzo Millennio. Iniziativa, per la quale, a mio avviso, gli dobbiamo essere particolarmente grati. Il Sinodo, inaugurato da S.S. Giovanni Paolo II, il 18 settembre 1994, nella sua storica Visita a Lecce, giunse felicemente al traguardo centrando in pieno gli obiettivi sinodali, indicati dal Papa stesso: verifica della situazione ecclesiale e della nostra esistenza cristiana; rilancio dell’impegno di evangelizzazione e testimonianza della carità».
«La scomparsa di Monsignor Cosmo Francesco Ruppi – afferma il presidente di Confindustria Lecce, Piernicola Leone de Castris – rappresenta una grande perdita per tutti. Per 20 anni a capo della Chiesa leccese, è sempre stato in prima linea, punto di riferimento culturale e sociale per le famiglie, per i giovani, per gli imprenditori. Il valore del suo messaggio cristiano rimarrà fulgido esempio per la comunità salentina che, idealmente, lo abbraccia nel suo ultimo viaggio».
«Con Monsignor Ruppi si spegne l'arcivescovo che incarnava – secondo Salvatore Capone del Pd – in tutta la sua autenticità, lo spirito pastorale della Chiesa. Il suo modo di vivere la missione che gli era stata affidata travalicava i perimetri consacrati e si insinuava tra le pieghe della sofferenza e del bisogno che la nostra società crea».
«Mons. Ruppi è stato l’uomo della concretezza oltre che della fede». Lo ha detto il Presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro: «Negli anni dei primi sbarchi di immigrati – ha ricordato il Presidente Negro – si fece carico con grande sacrificio del problema dell’immigrazione, dei nuovi poveri che bussavano alle porte della nostra regione e che lui considerava la grande scelta della Chiesa».
Mons. Cosmo Francesco Ruppi
