E-state in legalità, firmati due protocolli antimafia

Sono stati firmati, questa mattina in Prefettura alla presenza del Senatore Bubbico, due protocolli d’intesa per garantire maggiore sicurezza e legalità ad attività commerciali turistiche. Otto Comuni rivieraschi hanno aderito all’iniziativa dopo Gallipoli e Porto Cesareo

Due protocolli che intendono aprire la strada alla legalità, al turismo sano e senza infiltrazioni malavitose, ad un tessuto economico sgombro da qualsiasi tipo di connubio illegale. Continua il progetto, avviato dalla Prefettura di Lecce per un’efficace strategia antimafia e anticorruzione, denominato “L’architettura della Legalità”.

Questa mattina, infatti, c’è stata la sottoscrizione di due documenti importantissimi, alla presenza del Vice Ministro dell’Interno Sen. Filippo Bubbico. “Le autorizzazioni e le licenze amministrative, le nuove frontiere degli interessi mafiosi e l’attività di prevenzione”, è il titolo del primo dei due protocolli ed era già stato sottoscritto con i comuni di Gallipoli e Porto Cesareo. Ora, altri otto comuni rivieraschi (Alliste, Castro, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Taviano, Ugento e Vernole) hanno manifestato la volontà di aderire. In pratica vengono estese le verifiche previste dalla normativa antimafia ad alcune licenze ed autorizzazioni rilasciate dai comuni nel settore turistico. Il secondo protocollo d’intesa “E-state in legalità”, sottoscritto con le associazioni di categoria dei gestori degli stabilimenti balneari, ha esteso, per la prima volta, le certificazioni antimafia anche nel settore privato del turismo balneare.  

Un accordo unico nel suo genere. Per la prima volta in Italia, infatti, comuni rivieraschi e Prefettura si incontrano e decidono di collaborare per raggiungere un obiettivo comune, ma, soprattutto, per evitare e combattere un nemico comune. La sottoscrizione del protocollo sugli appalti con circa 120 stazioni appaltanti per l’estensione della tutela antimafia  agli appalti pubblici oltre la soglia prevista dalla legge, l’entrata in vigore del nuovo codice antimafia, la possibilità di presentare un progetto finanziabile con i fondi Pon Sicurezza, le risultanze emerse dalle indagini giudiziarie, sono tutti gli elementi che hanno determinato il progetto e lo sviluppo che ha avuto.

È soddisfatto il Prefetto di Lecce Giuliana Perrotta per la sottoscrizione di questi accordi e il suo stato d’animo traspare dalle sue parole: “Con questi due protocolli in tutte le attività turistiche, sia private che pubbliche, vengono estese le cautele antimafia. Questa è una risposta importante perché gli stessi operatori privati decidono di accertare che i loro fornitori non abbiano dei precedenti o delle controindicazioni.

La questione di Gallipoli, che è il primo Comune con il quale abbiamo sottoscritto questo Protocollo, è che abbiamo fatto un incontro per approfondire tutte quelle misure che sono previste per l’estate affinché non si verifichino tutte quelle problematiche che avevamo registrato a suo tempo.

Noi abbiamo chiesto rinforzi allo Stato per le Forze di Polizia per dare a loro una risposta migliore. Il vice ministro oggi ha anche un incontro con il sindacato della Polizia per illustrare le decisioni che sono state prese”.

È toccato poi al Senatore Bubbico dire la sua sulla faccenda e, dopo essersi dichiarato soddisfatto del risultato elettorale e della legittimazione ricevuta dal Presidente del Consiglio attraverso il voto, ha dichiarato: “Il fenomeno dell’infiltrazione mafiosa nel settore turistico è un fattore di alto rischio. Qui però c’è questa consapevolezza e si ha la capacità di iniziativa e di impegno. Non è un caso che il protocollo che firmeremo oggi è il primo di questo genere in tutta Italia ed estende a questi operatori le modalità proprie di attività relative alle commesse pubbliche e i rapporti contrattuali di natura pubblica.

Noi siamo convinti che l’adesione degli operatori privati a queste forme di autodisciplina e autocontrolli, ed il fatto di darsi dei vincoli, che garantiscono trasparenza e attenzione ai fenomeni malavitosi ed ai capitali di incerta provenienza, può rappresentare un fattore distintivo per una realtà come questa che è tra le più belle del Mezzogiorno ed ha grandi potenzialità di crescere. Creare occupazione e crescita è possibile solo se ci si affida alla cultura della legalità”.



In questo articolo: