Era ai domiciliari per tentato omicidio, ma si ‘intratteneva’ con i pregiudicati. Torna in carcere

Per Fabio Lanzillotto si sono aperte questa mattina le porte del carcere di Lecce. Il 32enne di Galatone era noto per il tentato omicidio di Marco Caracciolo, avvenuto a Galatone il 28 ottobre 2012.

arresti

Essere sottoposto agli arresti domiciliari era una “costrizione” che proprio non andava giù a Fabio Lanzillotto, 32enne di Galatone volto noto alla cronaca locale per il tentato omicidio di Marco Caracciolo, avvenuto a Galatone il 20 ottobre di quattro anni fa. Era il 2012, infatti, quando una banale lite, scoppiata per futili motivi, era degenerata in una vera e propria sparatoria, avvenuta in pieno giorno e a pochi passi dal centro storico della cittadina. Quattro i colpi di pistola che ferirono gravemente il 27enne che, come se non bastasse, fu picchiato selvaggiamente mentre era a terra agonizzante. Il giovane, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si salvò soltanto perché l’arma si inceppò mentre stava per essere esploso il “colpo di grazia”.
  
Questa mattina, i carabinieri della locale stazione gli hanno stretto le manette ai polsi per violazione degli obblighi inerenti gli arresti domiciliari, dove si trovava dal 14 aprile del 2014  su ordinanza di custodia cautelare emanata dal GIP di Lecce.
  
Nel corso di diversi servizi di osservazione volti a verificare l’osservanza degli obblighi, i militari hanno notato diversi pregiudicati mentre si “intrattenevano” con Lanzillotto, segnalando il tutto alla competente Autorità Giudiziaria. Ormai era chiaro, insomma, che il galatonese stesse violando le norme inerenti gli arresti domiciliari e specificatamente il divieto frequentare soggetti diversi da quelli conviventi.
  
Su disposizione della Corte di Appello di Lecce Sezione unica Penale, il 32enne  – difeso dall’avvocato Roberto Aimone De Mitri del Foro di Lecce, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale. Per lui, insomma, si sono aperte le porte di Borgo San Nicola. 



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