Favoreggiamento della prostituzione nella Casa Vacanze? Condannati un magistrato e la moglie, ex poliziotta

Il Gup, al termine del giudizio abbreviato, ha inflitto 1 anno per ciascuno, disponendo però la sospensione della pena e non menzione della condanna. La difesa proporrà ricorso in Appello.

Si conclude con la condanna ad 1 anno ciascuno, il processo a carico di un magistrato e della moglie, ex poliziotta, accusati dalla Procura di aver messo a disposizione di alcune “lucciole” una Casa Vacanze.

Il gup Carlo Cazzella, al termine del giudizio abbreviato, ha ritenuto i due imputati colpevoli, disponendo però la sospensione della pena e non menzione della condanna. Il giudice ha, soprattutto, derubricato il reato contestato in favoreggiamento della prostituzione, escludendo l’ipotesi accusatoria dello sfruttamento e della locazione. Non solo, poiché sono state concesse le attenuanti generiche ad entrambi.

In precedenza, il pubblico ministero Maria Vallefuoco ha invocato la condanna a 2 anni per ognuno di loro.

Sul banco degli imputati comparivano il magistrato Giuseppe Caracciolo, 61enne leccese, esperto in Diritto Tributario ed in servizio a Roma come consigliere della Corte di Cassazione civile e la moglie Pasqua Biondi, 54 anni, poliziotta in aspettativa di Brindisi. Sono assistiti dagli avvocati Ladislao Massari, Simona Attolini e David Brunelli.

Il collegio difensivo ha chiesto l’assoluzione per entrambi, sostenendo in udienza come non ci sia mai stata consapevolezza, da parte degli imputati, del fatto che nel breve periodo contestato, alcune affittuarie fossero delle “lucciole”. Dunque, sia il magistrato che la moglie non le avrebbero favorite o aiutate nell’attività di prostiutuzione, come contestato dalla Procura. Ad ogni modo, una volta depositate le motivazioni della sentenza, la difesa proporrà ricorso in Appello.

Caracciolo ha anche chiesto ed ottenuto, durante l’udienza preliminare, di essere ascoltato dal giudice, negando fermamente ogni addebito.

Nei mesi scorsi, si è svolto l’incidente probatorio per ascoltare le prostitute, al fine di verificare se il magistrato indagato fosse a conoscenza che in quell’appartamento vi fosse un giro a “luci rosse”.

Due rumene sono state sentite, innanzi al gip Vincenzo Brancato, attraverso un confronto “all’americana”, dunque in contemporanea. Successivamente, invece, una ragazza dominicana non si è presentata all’udienza.

L’inchiesta

Le prostitute avrebbero offerto, secondo l’accusa, prestazioni sessuali a pagamento all’interno della Casa Vacanze di proprietà del magistrato.

Il 1 luglio del 2016, vennero apposti i sigilli all’appartamento. Dalle indagini, avviate dopo la segnalazione di alcuni condomini e condotte dagli uomini della Squadra Mobile di Lecce, sarebbe emerso, ritiene l’accusa, come Caracciolo andasse a prendere le “lucciole” dall’aeroporto di Brindisi; oppure si occupasse di accompagnarle (erano giovani ma non minorenni) nell’appartamento, portando loro le valigie.

I poliziotti, attraverso appositi appostamenti, avrebbero filmato la presunta attività illecita.

Successivamente, il pm ha revocato il sequestro preventivo dell’appartamento “incriminato”. La decisione del sostituto procuratore Maria Vallefuoco è maturata a seguito del deposito di una memoria difensiva, presentata dai legali degli indagati. Invece, la sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura, ha disposto, sempre nell’estate di due anni fa, la sospensione in via cautelare di Caracciolo dalle funzioni e dallo stipendio, nonché il collocamento fuori dal ruolo organico.