Favoreggiamento della prostituzione in un B&B di Lecce? Dipendente condannato a 4 anni

I fatti risalgono al 2012. L’uomo, condannato a 4 anni, avrebbe tenuto i contatti con le “lucciole” che frequentavano il B&B.

Era accusato di contatti con prostitute all’interno di un Bed and Breakfast e per un dipendente della struttura arriva la condanna a 4 anni.

La sentenza è stata emessa, nelle scorse ore, dalla prima sezione collegiale (Presidente Gabriele Perna, a latere Maddalena Torelli ed Alessandra Sermarini). I giudici hanno ritenuto F.C. 50enne di Lecce, colpevole del reato di favoreggiamento della prostituzione.

L’imputato è stato però assolto dall’accusa di sfruttamento, come richiesto dallo stesso pubblico ministero Maria Rosaria Micucci.

L’uomo è assistito dall’avvocato Rocco Rizzello che, una volta depositate le motivazioni della sentenza, proporrà ricorso in Appello. Il legale, nel corso della discussione in aula, ha chiesto l’assoluzione, sottolineando come il processo si sia basato unicamente sul rapporto di polizia giudiziaria, senza poter acquisire la testimonianza delle prostitute, di fatto irreperibili. Inoltre non sarebbe mai stato effettuato l’incidente probatorio per cristallizzare le loro dichiarazioni.

I fatti risalgono al 2012. Le indagini hanno avuto origine da un controllo effettuato all’interno della struttura, situata alla periferia di Lecce.

Una cliente, costretta ad andare via prima del tempo, si era infatti rivolta agli agenti, di fronte al rifiuto dei responsabili del B&B, di restituirle parte del denaro. Una volta giunti sul posto, i militari avrebbero notato un sospetto via vai di persone.

Nel corso della perquisizione all’interno di una stanza, vennero trovati dei preservativi. Inoltre nell’immediatezza dei fatti, furono ascoltate le presunte prostitute, le quali avrebbero confermato di frequentare assiduamente la struttura. I sospetti, ben presto, si sarebbero concentrati su F.C. portiere del B&B ed addetto alla contabilità. L’uomo sarebbe stato individuato come la persona che teneva i contatti con le “lucciole” ed il suo computer personale venne sequestrato.

Gli ulteriori accertamenti non avrebbero, invece, individuato responsabilità nei confronti dei titolari del B&B che non venne mai sottoposto a sequestro.