
Il giudice accoglie la richiesta di archiviazione della Procura riguardante l’inchiesta sui presunti compensi non dovuti per la stagione lirica. Dunque “cadono” le accuse nei confronti dei due indagati “eccellenti”, accusati di abuso d’ufficio. Si tratta di Antonio Gabellone, 59enne di Tuglie, Presidente della Provincia e della Fondazione “ICO Tito Schipa” di Lecce, all’epoca dei fatti e Grazia Manni, 50 anni di Lecce, nelle vesti di Direttore amministrativo della Fondazione. Entrambi erano stati raggiunti nei mesi scorsi da un avviso di conclusione delle indagini.
In queste ore, come detto, il gip Michele Toriello ha accolto l’istanza del pm Paola Guglielmi ed ha disposto l’archiviazione del procedimento. Scrive il giudice, “Non essendo configurabile nella condotta degli indagati, né l’elemento materiale nè quello soggettivo del delitto di abuso di ufficio”.
La richiesta della Procura era maturata dopo l’interrogatorio dei due indagati che avevano respinto fermamente le accuse.
Antonio Gabellone è assistito dai legali Francesco Baldassarre e Luigi Covella.
Grazia Manni è invece difesa dall’avvocato Erlene Galasso.
L’inchiesta
L’inchiesta condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, ha fatto luce su di una serie di presunti illeciti relativi al triennio compreso tra il 2012 ed il 2015.
Secondo l’accusa, Gabellone e Manni violarono la norma di legge che regola lo svolgimento di qualsiasi incarico conferito dalle pubbliche amministrazioni a soggetti che ricoprono cariche elettive. Essa prevedeva esclusivamente il rimborso delle spese sostenute e la fruizione di gettoni di presenza, senza superare la soglia 30 euro a seduta.
E ancora, i due indagati non avrebbero rispettato l’articolo 97 della Costituzione riguardante il buon andamento e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione. Gabellone, quale beneficiario delle somme e Manni in qualità di soggetto istituzionale che avrebbe dovuto impedire l’erogazione di somme, in favore del primo. Infatti, il Presidente della Fondazione avrebbe percepito illecitamente compensi lordi annuali complessivi per 47.970 euro. In particolare, 14.040 euro, per gli anni 2012, 2013 e 2014. Non solo, anche compensi lordi per il 2015, pari a 5.850 euro.
Tali accuse, come detto, sono “cadute” dopo l’interrogatorio degli indagati ed il decreto del gip.