Giro a luci rosse nella ‘Casa Vacanze’ di un magistrato? La prostituta non si presenta all’incidente probatorio

La prostituta rumena non si è presentata all’incidente probatorio, voluto per far luce sul presunto giro a luci rosse nella ‘Casa Vacanze’ di un magistrato leccese. La prossima udienza è fissata per il 12 marzo.

Nuovo rinvio dell'incidente probatorio per far luce sul presunto giro a "luci rosse" nella Casa Vacanze di un magistrato. Quest'oggi era previsto l'ascolto di una prostituta rumena, ma la ragazza non si è presentata. Il gip Vincenzo Brancato aveva anche disposto l'accompagnamento forzato, ma i carabinieri non sono riusciti a reperirla. Dunque, è stata fissata un'altra udienza per il 12 marzo, nella speranza che dopo l'ennesimo avviso a comparire si possa procedere con l'ascolto della "lucciola".
   
Nell'inchiesta condotta dal pubblico ministero Maria Vallefuoco compaiono due indagati.  Il 59enne leccese, Giuseppe Caracciolo, magistrato in servizio a Roma presso la Corte di Cassazione civile, e sua moglie Pasqua Biondi, un'ex poliziotta di Brindisi, la quale risponde assieme al marito dell'accusa di favoreggiamento della prostituzione. I loro legali Ladislao Massari, David Brunelli e Simona Attolini sottolineano come la situazione sia divenuta insostenibile. Giudici, avvocati e imputati da troppo tempo in attesa dell'ascolto di una prostituta, per far luce su una vicenda così delicata.
  
Ricordiamo che già lunedì scorso, vi fu un primo rinvio e non mancarono i momenti di tensioni in aula. A quel punto, l'indagata ebbe un duro scontro con il pubblico ministero. Difatti, era presente in aula, l'ex poliziotta di Brindisi. L'indagata avrebbe attaccato duramente, gridando " vergogna", sia il pm Antonio Negro (in sostituzione della dr.ssa Maria Vallefuoco, titolare dell'inchiesta) che il gip Vincenzo Brancato, dopo lo slittamento dell'incidente probatorio. Ci sono voluti alcuni minuti per riportare la calma, a seguito delle intemperanze della donna. Sono stati anche trasmessi gli atti in Procura, per capire se siano configurabili degli estremi di reato.
   
La difesa già in quell'occasione aveva sottolineato che il comportamento sopra le righe dell'indagata fosse dettato da esasperazione. 
  
Nei mesi scorsi inoltre si sono già tenuti già due incidenti probatori. Ricordiamo che nel luglio 2016, si è svolto un primo e lungo ascolto di altre due ragazze rumene. Il giudice, però, nutrendo presumibilmente dei dubbi sull'attendibilità di alcune dichiarazioni, ha disposto anche un confronto "all'americana" tra le due, dunque "in contemporanea". Dunque il punto fondamentale da chiarire, attraverso nuovi ascolti e se il magistrato indagato fosse a conoscenza che in quell'appartamento si svolgesse attività di "prostituzione".
  
Invece, il 15 dicembre scorso, è stata la volta di una ragazza colombiana che assieme ad altre "colleghe" avrebbe offerto, secondo l'accusa, prestazioni sessuali a pagamento nell'appartamento del magistrato.
  
Dalle indagini condotte dagli uomini della Squadra Mobile, emergerebbe come Caracciolo si sarebbe prodigato in un'occasione nel prendere le "lucciole" dall’aeroporto di Brindisi; oppure si sarebbe occupato di accompagnarle ( erano giovani ma non minorenni ) nell’appartamento, portando loro le valigie. Non solo, sarebbe risultato che il ‘prezzo’ richiesto alle ragazze per esercitare l"attività di prostituzione" era salatissimo, circa 300/350 euro per una settimana.
Intanto, il pm ha revocato il sequestro preventivo della "Casa Vacanze" di Giuseppe Caracciolo. La decisione del sostituto procuratore Maria Vallefuoco è maturata a seguito del deposito di una memoria di 50 pagine, presentata dai legali di quest'ultimo. Il pm ritene  che non vi siano più le "esigenze cautelari" e così stati tolti i sigilli dall'appartamento di Piazza Mazzini.



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