Illeciti nella ristrutturazione di Convento e scuola di Parabita: tre indagati

Il Pubblico Ministero Paola Guglielmi, nelle scorse ore, ha emesso l’avviso di conclusione. Gli indagati hanno adesso venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive.

Tribunale penale Lecce

La Procura chiude l’inchiesta sui lavori di ristrutturazione del Convento dei Domenicani e della scuola “Giovanni Pisanello” di Parabita.

Il Pubblico Ministero Paola Guglielmi, nelle scorse ore, ha emesso l’avviso di conclusione. Risultano indagate tre persone: Sebastiano Nicoletti, 56enne originario di Rovigo ma residente a Parabita; Martire Imperiale, 45 anni originario di Parabita ma residente a Reggio Calabria; Lugi Ignazio Giannì, 57 anni di Taviano.

Nicoletti risponde del reato di abuso d’ufficio e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.

In qualità di responsabile del Settore Lavori Pubblici del Comune di Parabita e del procedimento, secondo l’accusa, avrebbe redatto il bando di gara per lavori di “efficientamento energetico” del Convento dei Domenicani e della scuola “Giovanni Pisanello”, in violazione delle norme di legge. Per l’attuazione del progetto il Comune aveva ottenuto , nell’ambito del programma F.E.S.R., 1.700.000 euro.

A sentire la Procura, lo avrebbe fatto riportando falsamente interventi su immobili non sottoposti a tutela , nonostante l’amministrazione comunale fosse a conoscenza di questo aspetto, in virtù di svariate comunicazioni da parte della Sovrintendenza. Così facendo, sempre in base alla tesi accusatoria, Nicoletti avrebbe violato la determinazione ANAC che in presenza di lavori su beni tutelati, prevedeva obbligatoriamente la partecipazione di un architetto. L’indagato avrebbe così intenzionalmente favorito l’aggiudicazione della gara d’appalto da parte dell’A.T.I. D’Apollonia s.p.a.e Ingegneri Conversano, con corrispettivo danno per il Comune di Parabita.

Invece, Imperiale, Giannì e lo stesso Nicoletti, rispondono di abuso di ufficio come componenti della commissione di gara,costituita con determina del 29 settembre del 2014, riguardo la redazione del progetto esecutivo (Direzione lavori, misura e compatibilità). Avrebbero violato le norme in materia di appalti, in particolare l’attribuzione dei punteggi ai concorrenti della gara.
Luigi Ignazio Giannì è assistito dall’avvocato Francesco Zompì. Gli indagati hanno adesso venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive.

L’inchiesta

Il 10 settembre del 2015 sono stati apposti i sigilli a convento e scuola. Il sostituto procuratore Guglielmi ha disposto il sequestro probatorio di entrambi i cantieri, eseguito dai carabinieri di Parabita, dopo gli accertamenti da parte degli ispettori dello Spesal di Casarano.
L’inchiesta ha preso origine dalla denuncia presentata da un geometra, la cui domanda di partecipazione ai suddetti interventi era stata esclusa dal Comune di Parabita.

Pochi giorni dopo, però, i due cantieri sono” ‘tornati’ al Comune di Parabita. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Lecce che, su ricorso presentato dall’avvocato Pietro Quinto, ha annullato il provvedimento di sequestro probatorio emesso dal Pubblico Ministero. Il legale ha sottolineato che i lavori di efficientamento energetico dei due edifici, per la loro intrinseca natura tecnica, potevano essere diretti da un ingegnere e non necessariamente da un architetto, come statuito dal Giudice Amministrativo.

Occorre infine ricordare che nei giorni precedenti al sequestro, si era verificato il crollo del solaio di una sala della scuola materna, sita in via Ferruccio. Il soffitto è venuto giù improvvisamente, il 27 agosto 2015, ma in un momento nel quale, fortunatamente, non si trovavano operai al lavoro. Già nel mese di febbraio, il sindaco di Parabita Alfredo Cacciapaglia aveva dichiarato l’istituto scolastico inagibile e dopo il cedimento, i lavori sarebbero stati sospesi, in attesa della perizia di variante per il rifacimento del solaio.



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